di MONICA CANALIS (vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale) e FRANCESCO CASCIANO (sindaco di Collegno)
COLLEGNO – Nonostante i proclami, oggi la Giunta Cirio ha perso un’occasione per dare una mano a raggiungere il traguardo della chiusura di un campo Rom, scaricando tutti gli oneri sulle amministrazioni comunali.
“La chiusura dello storico campo Rom di Collegno è arrivata al rush finale. Grazie al faticoso e paziente lavoro svolto dal Comune di Collegno, si è passati dalle oltre 400 presenze iniziali alle attuali 93. Tra questi, ben 36 sono di minore età, con un’elevata percentuale di disabilità certificata. Ho voluto quindi chiedere oggi alla Giunta regionale di intervenire per dare un supporto a questo Comune virtuoso e completare il superamento del campo, in linea con le Direttive europee e con la Strategia nazionale di inclusione della popolazione Rom, Sinti e Caminante, che prevedevano il superamento dei campi entro il 2020. L’integrazione di queste etnie non attiene in modo prioritario alle politiche della sicurezza, ma a quelle dell’inclusione sociale, la cui competenza spetta non solo ai Comuni, ma anche alle Province e alle Regioni, con il supporto dei Prefetti. Eppure, oggi, l’Assessore Caucino, in risposta al mio Question Time, ha dichiarato che non è compito della Regione, ma solo dei Comuni e dei Consorzi dei servizi sociali, dare risposte sociali specifiche per la popolazione Rom”.
Lo afferma la consigliera regionale Monica Canalis a margine del dibattito in Consiglio Regionale sul Question Time relativo al campo Rom di Collegno.
“Oggi la Giunta Cirio ha perso un’occasione per dare una mano a raggiungere il traguardo della chiusura di un campo Rom, scaricando tutti gli oneri sulle amministrazioni comunali – aggiungono la consigliera regionale Canalis ed il sindaco di Collegno Francesco Casciano – Un comportamento che stride con i ripetuti proclami di voler superare i 18 campi rom del Piemonte, in cui vivono circa 2.000 persone, in buona parte minori. Ora la chiusura di un campo è a portata di mano, ma la Giunta Cirio si volta dall’altra parte, rifiutando di destinare una quota della nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo a questa minoranza, e di coordinare una ricollocazione abitativa da Collegno in altri Comuni. Una brutta notizia per tutti i Comuni del Piemonte che ospitano campi Rom e che avrebbero bisogno di avere al loro fianco Regione e Prefettura. Quello di Collegno poteva essere un modello replicabile e invece si è trasformato nel simbolo dell’inerzia della Giunta Cirio. I bambini sono tutti uguali ma di fronte a questi 36 bambini in stato di rischio l’Assessore Caucino sembra voltarsi dall’altra parte, addirittura invitando ad allontanarli dalla famiglia e a collocarli in comunità”.