VILLARBASSE, LA CHIUSURA DELLE SCUOLE FA INFURIARE I GENITORI

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LETTERA DEI GENITORI DELLA SCUOLA DI VILLARBASSE

VILLARBASSE – Buonasera, mi permetto di condividere con questa lettera, scritta con altre classi e altre scuole, la preoccupazione che nutriamo come famiglie che hanno a cuore l’istruzione intesa come relazione, esperienza e presenza, vedendo che la scuola subisce purtroppo in prima battuta misure restrittive che ci appaiono incoerenti con altre attività permesse ad adulti e ragazzi, come potrebbe essere andare all’Ikea tutti insieme oppure frequentare un centro commerciale.

Siamo un gruppo di genitori di una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado di Villarbasse residenti in Reano, Rivoli e Villarbasse.

Siamo preoccupati per il fatto che la generazione dei più giovani debba fare la spesa da subito degli interventi di prevenzione del Covid-19 a un anno da inizio pandemia. È difficile spiegare loro l’incertezza del futuro, che destabilizza tutti, riportandoli nella dimensione isolata dei loro pc e device, quando già lo scorso anno quindici giorni di chiusura sono diventati mesi, in cui, come dicono i professori, “i ragazzi si sono spenti”.

Vi segnaliamo che i ragazzi della scuola secondaria di primo grado raramente si spostano in autonomia nel tragitto casa-scuola, in quanto sono spesso accompagnati da genitori o utilizzano scuolabus con posti assegnati. Di fatto si tratta anche di una fascia d’età che non può essere, per legge e per buon senso, lasciata sola, cosa che impone a molti di far frequentare i nonni, non ancora vaccinati.

L’attuale disposizione avviene infine sull’onda delle scuole tenute chiuse in dicembre in zona gialla, quando i ragazzi avrebbero potuto frequentare le scuole e incontrare gli adulti di riferimento e i pari.

Non mi soffermo neanche sulle conseguenze, che le neuroscienze ormai possono spiegarci, per quanto riguarda la fragilità della preadolescenza che affronta fasi di pruning sinaptico e variazioni nel sistema dopaminergico, fisiologiche nello sviluppo, che, a fronte di scarsi stimoli, contribuiscono tuttavia a determinare i futuri comportamenti di dipendenza e i disturbi dell’umore. Rischiamo conseguenze a medio e lungo termine che non possiamo immaginare, disperdendo un grande patrimonio umano. La stessa società italiana di Pediatria si è espressa sull’argomento.

Speriamo dunque che anche i giovani, i preadolescenti, con le loro esigenze di socializzazione, funzionali a un sano sviluppo cerebrale, possano essere considerati come una fascia che necessita di un particolare riguardo e non come la prima porzione di popolazione da isolare al bisogno. Desideriamo che il loro diritto all’educazione e alla relazione possa valere di più di un pomeriggio al centro commerciale.

Siamo pronti a collaborare per tutto quanto possa sostenere le azioni di contenimento del Covid-19, ma auspichiamo che le nostre osservazioni possano essere accolte e tenute in considerazione per ridurre davvero ai quindici giorni attualmente annunciati la chiusura in atto e l’attivazione della DAD.

Porgiamo cordiali saluti.

Mara Gallo

A nome di famiglie della classe seconda C Scuola secondaria di primo grado “Margherita Hack” di Villarbasse e I.C. Gozzano di Rivoli

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