COMUNICATO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI RIVOLI
RIVOLI – Nell’ultimo consiglio comunale il Sindaco, la giunta e la maggioranza hanno deciso di procedere all’esternalizzazione di uno degli asili nidi comunali: il Melograno. La motivazione è di ordine economico: questo servizio crea disavanzo e non è produttivo per l’azienda comunale.
In seguito, in una sua nota l’amministrazione sottolinea che la scelta “non è legata a giudizi sul funzionamento del servizio o sulla professionalità e competenza del personale comunale che vi opera, ma è causata dall’impossibilità di assumere personale di ruolo per sostituire quello andato in pensione”.
Questo non risponde a verità, perchè attualmente le amministrazioni pubbliche possono assumere personale e indire concorsi. Il nostro gruppo si è opposto a questa decisione che reputa sbagliata tanto più quest’anno che ricorrono i 50 anni dell’istituzione dell’asilo nido.
A dicembre del 1971, con la legge n.1044 nasce l’asilo nido comunale: nel 1972 a Rivoli il primo asilo comunale, poi nel 1979 il secondo. Come servizio educativo, l’asilo nido, è stato inoltre inserito con la legge 107/2015 nel percorso 0/6 anni, quale sistema integrato del sistema “istruzione”. È ormai riconosciuto che gli investimenti nei primi mille giorni di vita di ogni individuo sono fondamentali perché è in questa fase che si costruisce il processo di crescita e di sviluppo della persona.
Signor Sindaco le risorse impegnate nel settore dell’educazione e dell’istruzione, a cominciare da 0 a 3 anni, non sono una spesa, o peggio un disavanzo economico, ma un investimento sul futuro.
Oggi più che mai, gli investimenti per gli asili nido sono necessari per evitare che la ripresa post Covid-19 produca ulteriori processi di disuguaglianze con il rischio di chiusura e allontanamento dai rapporti sociali e con i pari. Pensare inoltre, di aumentare fino al massimo della capienza il numero dei bambini e degli educatori per ogni nido, in questo periodo di pandemia e post pandemia, è quanto mai improprio.
A cinquant’anni dalla loro nascita l’impegno e l’obiettivo della pubblica amministrazione, dovrebbe essere quello di arrivare alla gratuità e non certamente di esternalizzare con il solo scopo di risparmiare. Gli indirizzi europei sono volti a incrementare l’offerta di posti nei nidi d’infanzia, e perseguire la riduzione dei costi a carico delle famiglie.
Inoltre, la nostra preoccupazione, già espressa in consiglio comunale, è legata alla non chiarezza delle tariffe che saranno più alte per le famiglie, alle fasce isee per le agevolazioni, ai servizi correlati (mensa, pulizie, ecc..) che saranno difficilmente monitorati.
Il prossimo Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza prevede un capitolo dedicato all’aumento e miglioramento degli asili nido, proprio come leva per ridurre le distanze, migliorare il sistema educativo e investire sulle giovani generazioni.
Alla luce di quanto esposto, svalutare un servizio educativo, eccellente della città, è una scelta miope che non condividiamo così come non condividono le famiglie e i lavoratori interessati.
Tanti gli interrogativi che sono stati posti e a cui non è stata data risposta, vigileremo affinché l’amministrazione chiarisca e metta in condizione le famiglie di scegliere.
La nostra protesta non si fermerà a quanto espresso in consiglio comunale, attueremo quanto a noi possibile, affinché questa incauta scelta venga discussa con la città, perchè è alla città che si toglie un servizio di gestione pubblica educativo e fondamentale.