OSPEDALE DI RIVOLI, PROTESTA DEI LAVORATORI ASL: “MANCANO TUTE, PROTEZIONI E ALCOOL”

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COMUNICATO DI RSU CGIL – CISL- UIL – NURSING UP

RIVOLI – “Tu si, Tu no, senza DPI non ci sto”. Questo è lo slogan del Flash Mob con cui venerdì mattina alle ore 10 nel parcheggio antistante all’ospedale di Rivoli, i lavoratori dell’Asl To3 grideranno la loro stanchezza ed il loro disagio alla Direzione Aziendale ed alla Regione. I lavoratori richiedono migliori condizioni di lavoro, più salute e sicurezza per sé stessi e per i pazienti.

Le RSU Cgil – Cisl – Uil – Nursing Up che hanno organizzato la mobilitazione, denunciano i ritardi nella predisposizione delle misure anti Covid-19, dei percorsi sporco-pulito, l’assenza di un protocollo sulla sicurezza
condiviso con le OO.SS. e le politiche fallimentari sull’acquisizione di personale. I professionisti della sanità continuano a lavorare ininterrottamente in condizioni disastrose, senza che le autorità preposte si occupino seriamente della sicurezza vista a 360°.

Viene meno il precetto dell’art. 2087 del Codice Civile e il Dlgs 81/2008 che prescrivono l’obbligo della
massima sicurezza tecnologicamente fattibile per tutti i lavoratori, a carico del datore di lavoro. Mancano tute di protezione totale, mancano guanti, manca il personale e per ultimo manca persino l’alcool per la sanificazione degli strumenti e degli arredi.

Si continua a lavorare in una situazione di grandissima difficoltà e incertezza che viene acuita quando ci si sente rispondere che la sorveglianza sanitaria non verrà più garantita. Ci chiediamo se tutto ciò sia costituzionalmente ammissibile.

La Regione prescrive nuovi obblighi in tema di sorveglianza sanitaria, prevedendo il controllo a scadenze di
15, 25 e 40 giorni: le aziende stanno sospendendo tale prescrizione nei fatti. Chiediamo di evitare di fare discriminazioni tra lavoratori e di sottoporre a tampone tutto il personale sanitario, incluso personale con contratti atipici, interinali ed equiparati.

Riteniamo ugualmente rilevante estendere tale procedura anche alle RSA e a tutte le strutture sanitarie che
operano sul territorio. Scelte importanti sul personale dovevano essere fatte negli anni scorsi, sia a livello aziendale, che regionale e nazionale. Paghiamo un’assurda gestione della Cosa pubblica che oggi si riversa in tutto il SSN.

Assumere personale è importante, siamo con l’acqua alla gola e il nostro pensiero va a tutti i lavoratori che
stanno continuando a prestare la loro grande opera, e a tutti i cittadini che inevitabilmente hanno diritto
oggi più che mai ad una Sanità sicura, efficiente ed efficace.

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