COLLEGNO, I PROBLEMI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Per qualche motivo che ci sfugge, ad ogni costo si è voluto proseguire oltre la mezzanotte per discutere una variante al piano regolatore legata a Collegno Rigenera e al palazzo invenduto di via Oberdan, senza permettere ai capigruppo di sospendere i lavori per decidere se proseguire e senza il necessario confronto che si dovrebbe svolgere in tempi adeguati, discutendo in soli 40 minuti cinque delibere delle otto previste.

Non sentendoci tutelati e vedendo annullata la nostra agibilità politica abbiamo abbandonato la seduta in segno di protesta perchè riteniamo inaccettabile che, ancora una volta, questa Amministrazione che si è apostrofata come di “cambiamento” continui ad attuare forzature e metodi da vecchia politica, come permettere ai capigruppo di maggioranza di parlare sopra i colleghi e prendere parola senza il controllo e l’autorizzazione del Presidente, che tollera questi atteggiamenti non applicando quindi il regolamento che permette e tutela democraticamente tutti i gruppi consiliari nell’esprimere le proprie posizioni.

Nonostante ciò il Movimento 5 Stelle continuerà come ha sempre fatto in questi anni e soprattutto in questi mesi, ad informare i cittadini e a mantenere un atteggiamento costruttivo nell’interesse della nostra città, auspicando che il Presidente del Consiglio riesca a gestire al meglio le prossime adunanze nel rispetto e nella tutela delle opposizioni, altrimenti chiederemo le sue dimissioni poichè rappresenta l’intero Consiglio comunale, ne tutela la dignità del ruolo, assicura l’esercizio delle funzioni e dispone che i lavori si svolgano osservando il Regolamento.

In ogni caso nei prossimi giorni chiederemo la convocazione urgente della Commissione 7 per migliorare il prima possibile il regolamento del Consiglio Comunale e per risolvere finalmente questi vuoti organizzativi spesso sostituiti da prassi, depositando contestualmente una mozione affinché il prossimo Presidente, come crediamo sia giusto anche in virtù dell’alternanza, sia nominato tra le fila delle opposizioni, privilegiando in primis il rispetto dell’imparzialità e la tutela delle opposizioni, piuttosto che la militanza come capogruppo del maggiore partito di maggioranza, come già accaduto nelle passate legislature, e come la vecchia politica ci ha insegnato, probabilmente accadrà, in barba al propagandato cambiamento che solo il Movimento 5 Stelle garantisce quando si trova in maggioranza e quando si trova, come nel nostro caso, in opposizione.