COMUNICATO STAMPA DELLA LEGA / Sezione di COLLEGNO
COLLEGNO – Il consiglio comunale di Collegno torna a riunirsi dopo quasi 90 giorni in modalità smart working, ma tra ostruzionismo della maggioranza e mal funzionamento del sistema informatico la seduta si trasforma in un limbo infernale.
Sin dall’inizio infatti le continue disconnessioni della rete hanno causato una serie di stop con conseguenti tempi morti. Il trambusto è stato poi alimentato dal presidente del Consiglio, che fin dalle interrogazioni ha interrotto in modo costante i consiglieri nella trattazione, per poi ricordare di essere concisi negli interventi sulle delibere.
Sono le parole dei consiglieri della Lega Salvini Collegno Fabrizio Bardella, Giovanni Parisi, Fabiano Ombreux, Ginevra Broglio e Nunzia Risicato.
Passata la mezzanotte come di consueto si preparava la chiusura dei lavori, e tutti i capigruppo di minoranza davano disponibilità a ritrovarsi in tempi brevissimi per calendarizzare già la settimana prossima un consiglio per completare le delibere restanti e andare avanti con le interrogazioni, visto che si erano discusse in serata quelle ancora del 2019. E qui si è avuta la svolta il Partito Democratico con un atto di forza ha chiesto invece la votazione, per proseguire la seduta per discutere ancora una delibera, in netta contrapposizione con la minoranza, facendo valere la forza dei numeri.
Ricordiamo che nell’ultimo consiglio svolto fu proprio il Partito Democratico a far mancare il numero legale a metà riunione e far terminare il consiglio poco oltre le ore 21.30 per proprio interesse politico. A questo punto ai consiglieri di minoranza visto il sistema da bulli utilizzato dalla maggioranza, non è rimasto altro da fare che uscire dal collegamento e abbandonare il consiglio.
È rimasto solo il capogruppo della Lega presente alla discussione della delibera sul palazzo di via Oberdan, per ricordare al Partito Democratico come tale variante fosse il simbolo del fallimento dei progetti perseguiti per oltre dieci in tale ambito e votare ovviamente no. Al termine ha abbandonato anche lui la seduta mentre il resto dei consiglieri di maggioranza hanno proseguito ad oltranza discutendo e approvando fra di loro, tutte le restanti delibere in sfregio a qualsiasi regola democratica, ma sempre attenendosi ai regolamenti.
Ci chiediamo ora da più parti perchè la figura del Presidente del Consiglio, che dovrebbe essere “super partes” e dovrebbe tutelare la minoranza da eventuali forzature da parte della maggioranza, non sia intervenuta minimamente e anzi per tutta la seduta ha continuamente provocato i consiglieri di minoranza con continui rimbrotti e interventi.
Davvero un brutto spettacolo che Collegno non merita, sperando che in futuro si possa vedere uno spirito se non di collaborazione, almeno di lealtà e se occorre cambiare qualche nome per lavorare meglio, si abbia il coraggio di farlo. Anche il Consigliere del Gruppo Misto Stefano Ponte è d’accordo con i colleghi delle forze politiche di minoranza.
“Non sono affatto contento di come sono stati gestiti i lavori del Consiglio ed è il motivo per cui ho espresso parere negativo alla prosecuzione dei lavori dopo la mezzanotte. Il Partito Democratico ha sempre predicato bene e razzolato male. Chiedono la nostra collaborazione ma poi mancano di rispetto a noi ed al Consiglio comunale, vale a dire l’organo istituzionale più importante della città. In sede di conferenza Capigruppo si era deciso di dedicare un’ora e mezza alle interrogazioni ma, nei fatti, le continue interruzioni hanno di molto ridotto il tempo effettivo a disposizione delle opposizioni. Io, al pari dei colleghi della Lega, non ho praticamente avuto modo di replicare. Basti pensare che dopo nemmeno un minuto e mezzo mi hanno addirittura chiuso il microfono. Non è questo il modo di fare politica”.