RIVOLI, CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE: INIZIATO IL PROCESSO D’APPELLO

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di ELISA BENSO

TORINO – E’ iniziato al Palagiustizia di Torino il processo d’Appello a carico di un cittadino di Rivoli che una decina di anni fa si era guadagnato il nome, da parte delle forze dell’ordine, di “rapinatore delle prostitute”. Dopo essere stato condannato per avere derubato con la forza alcune meretrici a quattro anni di reclusione, che aveva scontato, non sono finiti i guai per il rivolese, che da due anni, assistito dall’avvocato Domenico Peila, si ritrova di nuovo sotto processo.

Tutto è iniziato quando l’uomo si è fidanzato, dopo aver scontato la pena, con una donna, divenuta la sua compagna e con la quale ha avuto tre figli. Una relazione tormentata, complice anche, parrebbe, la droga. Il rapporto si incrina, tra i due nascono accuse reciproche e la relazione finisce. Lui accusa lei di prostituirsi, anche in casa. Le tensioni sono sempre più pesanti.

Nel marzo 2019 il rivolese viene arrestato con accuse pesanti: sfruttamento della prostituzione, minacce, violenza sessuale, mancata assistenza agli obblighi di mantenimento. Scoprirà, assistito dal legale, che si tratta di una misura di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della procura, che ha chiuso un’indagine a suo carico dopo che l’ex ha sporto denuncia.

La donna accusa l’ex compagno di averla costretta a prostituirsi e di averla costretta ad avere con lui rapporti sessuali. L’indagato, che per questi presunti reati è stato condannato a otto anni e quattro mesi in primo grado, respinge ogni addebito. “La sua disperazione – dichiara l’avvocato Domenico Peila – è dovuta soprattutto al fatto che lui non vede gli amati figli da due anni”. Alla prossima udienza la difesa chiederà che venga sentito un testimone importante: un familiare della donna, che avrebbe vissuto a casa della coppia per un lungo periodo.

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