di CHIARA BARISON
RIVOLI – Il consiglio comunale, tenutosi il 17 dicembre, ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita vittima di antisemitismo.
Anche il Comune di Rivoli, dopo l’approvazione della mozione presentata dal Pd, ha incluso tra i suoi cittadini la senatrice Liliana Segre. Rivoli non è il primo comune che sceglie di manifestare il proprio impegno contro le nuove forme di fascismo che si stanno diffondendo in tutta la penisola.
Si tratta di un messaggio forte con il quale la città intende impegnarsi nella lotta contro le minacce alla nostra democrazia. Questo risultato è reso, però, meno soddisfacente dalle sei astensioni al voto. “Questo aspetto lascia politicamente l’amaro in bocca – afferma il consigliere Alessandro Errigo – sarebbe stato bello, per un comune di 50.000 abitanti come Rivoli, raggiungere questo risultato all’unanimità“.
Gli astenuti appartengono a Lega (Vincenzo Vozzo, Lucia Garzone, Pietro Sofia, Salvatore Riggio, Adriano Albrile) e a Fratelli d’Italia (Valerio Calosso).
Tutti i capogruppo dei partiti hanno avuto modo di replicare alla proposta e lo hanno fatto con discorsi di solidarietà nei confronti della senatrice sopravvisuta ai campi di concentramento. Ma, al momento del voto, la sorpresa: “L’astensione su un tema del genere non ha alcun senso – prosegue Errigo – l’antifascismo dovrebbe portare ad un incontro trasversale a prescindere dalla bandiera di partito“.
La consigliera Manuela Mancin ha parlato di “libertà di coscienza” di cui, secondo Errigo, sarebbe opportuno fare riferimento in caso di temi etici come aborto o fine vita, ma non ha nulla a che fare con la lotta all’odio razziale.
“È stato giusto votare questa delibera perchè è importante mantenere vivo il ricordo del passato. È fondamentale ribadire l’avversione nei confronti di qualsiasi tipologia di totalitarismo. L’antifascismo non è un valore di partito, deve essere condiviso da tutti gli italiani. Fa parte della nostra storia“.