PROTESTA A RIVOLI PER LE NOVITÀ DEL POLIAMBULATORIO

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di MARTINA CIANO

RIVOLI – Si sono riunite oggi, lunedì 16 dicembre, le organizzazioni sindacali della Fp Cgil, Cisl Fp, Nursing Up e Fsi Usae. Hanno manifestato per difendere alcuni servizi sanitari rivolesi che, con la chiusura parziale del poliambulatorio di Via Piave, sono stati spostati all’ospedale di Rivoli e nella struttura di Villa Rosa a Collegno.

Rosa Presti, dirigente sindacale Rsu e anche infermiera al poliambulatorio, richiede un nuovo locale per riassemblare i reparti. Dichiara: “Da quando hanno chiuso parte dell’edificio di via Piave i servizi di cardiologia, dermatologia e neurologia sono stati spostati all’ospedale mentre quelli del consultorio di ginecologia e pedriatria a Collegno. L’ospedale è un luogo dove è impossibile trovare parcheggio e, soprattutto per le persone anziani e i disabili, è difficile da raggiungere. Tutti i cittadini hanno il diritto di avere i punti della salute vicino casa“.

Il problema sta anche nell’accordo che l’ ex sindaco di Rivoli Franco Dessi aveva preso, in presenza dell’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, con il direttore dell’Asl To3 Flavio Boraso. Il progetto, firmato nel 2016, prevedeva la nascita della casa della salute all’interno del comune, in sostituzione al poliambulatorio. “I soldi erano già stati stanziati dall’amministrazione precedente, ma i lavori non sono mai iniziati e dovevano concludersi nel 2020” ha commentato Luigi Tranasi, dirigente della federazione Fsi Usae. Era presente anche Nino Flesia, segretario pubblico Cgil che ha aggiunto: “Credo che i cittadini e le organizzazioni sindacali non possono essere trattati da Flavio Boraso e dal sindaco Andrea Tragaioli come dei ragazzini. Abbiamo inviato una lettera con delle domande precise e non abbiamo ottenuto risposta, vogliamo sapere dove e quando verrà ricollocata parte della sanità. La situazione dei parcheggi e del pronto soccorso dell’ospedale era drammatica già prima, lo è ancora di più oggi con i reparti che si sono aggiunti“.

Il gruppo consiliare del Pd si è così espresso: “La progettazione del 2016 è stata bloccata ad agosto perché il sindaco doveva decidere cosa fare. Ad oggi ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta. La domanda che ci poniamo è: come pensa di poter spostare tutti i servizi all’ex se solo due locali sono disponibili? Sono stati stanziati 400.000 euro nel bilancio 2020 che si approverà domani. Come procederà l’attuale amministrazione?“.  A sollevare altri dubbi tra i sindacati è stata anche la questione del centro prelievi assegnato in parte alla struttura privata Bosco Della Stella senza una gara d’appalto per un costo di 400.000 spartito in 6 anni “Ci chiediamo se sia stata la soluzione migliore“.  Il sindaco Andrea Tragaioli non ha ricevuto i manifestanti.

 

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