RIVOLI – I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 indagati, tra cui un avvocato civilista del foro di Torino, responsabili di estorsione. In particolare, nel 2010, la titolare di un’azienda agricola aveva conosciuto l’avvocato per una vicenda di carattere privato e una volta ottenuto la fiducia della cliente, il legale le aveva chiesto – a titolo di favore personale – di firmare in suo favore una parcella di 274.000 euro quale garanzia fittizia per finalità economiche mai chiarite. Negli anni successivi l’avvocato aveva iniziato a pretendere dalla donna la graduale restituzione di quel credito, inesistente, costruito con l’inganno. Sono iniziate le minacce con la promessa che se non avesse pagato il debito le avrebbero incendiato l’azienda agricola. In sette anni, 2012 al 2019, la donna ha consegnato alla banda dell’avvocato oltre 50.000 euro.
I carabinieri indagavano su una banda di rapinatori (la banda dei falsi finanzieri) che si erano presentati a casa di un piccolo imprenditore di 33 anni e della sua compagna di 32, a Grugliasco, alle 7.15 del mattino inscenando un blitz della finanza (5 persone erano state arrestate nel marzo scorso) quando i carabinieri si sono imbattuti in un altro gruppo criminale che da anni obbligava due coniugi e titolari di un’azienda agricola di Poirino a restituire un debito mai contratto. In particolare, nel 2010, la titolare aveva conosciuto un avvocato civilista del foro di Torino per delle vicende di carattere privato, e una volta ottenuto la fiducia della cliente, il legale le aveva chiesto – a titolo di favore personale – di firmare in suo favore una parcella di 274.000 euro quale garanzia fittizia per finalità economiche mai chiarite. Negli anni successivi l’avvocato ha iniziato a pretendere dalla donna la graduale restituzione di quel credito costruito con l’inganno, paventando a suo danno, in caso di inottemperanza,fantomatiche conseguenze di carattere penale. La vittima, terrorizzata, ha così iniziato ad elargire significative somme di denaro sia all’avvocato sia agli altri suoi 3 complici. L’avvocato, infatti,riferendo alla donna di dovere quel denaro ad altre persone, ossia agli altri 3 destinatari dei provvedimenti restrittivi, ha iniziato, in concorso con questi, ad elevare il livello delle minacce per sollecitare le dazioni, spingendosi a minacciare la donna e suo marito che se non avesseropagato il debito gli avrebbero incendiato l’ azienda agricola.Numerosi sono stati gli episodi di minacce documentati dai Carabinieri e che sono stati attuati a turno dagli indagati.
In tale clima di paura e di tensione la donna ha così ceduto ai 4, nel periodo compreso tra il 2012 ed il marzo 2019, somme di denaro contante ed assegni per un valore complessivo di oltre 50.000 euro.
L’avvocato sarà ora segnalato anche all’ordine di appartenenza.