DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI COLLEGNO
COLLEGNO – Il Comune non accetterà una soluzione che per salvare il governo Lega Cinquestelle distruggerebbe anni di lavoro e di progetti già in cantiere sul territorio.
“Le ipotesi di passaggio sulla tratta storica sono state illustrate da RFI nella seduta dell’Osservatorio Tav del 3 ottobre ai sindaci dei Comuni coinvolti – dichiara il sindaco di Collegno Francesco Casciano – Senza il raddoppio, la linea non sopporterebbe il transito del Servizio Ferroviario Metropolitano, dei treni regionali, merci e passeggeri ad alta velocità. Tale intervento sconvolgerebbe un’area già ad alto impatto acustico, proprio per la vicinanza di molte abitazioni alla linea ferroviaria per questo RFI ha già disposto la posa di barriere antirumore, un cantiere da 10 milioni di euro. In caso di raddoppio le persone costrette ad abbandonare la propria casa sarebbero oltre 1500, circa 500 di Collegno. Il numero complessivo degli sfollati sarebbe superiore a quello del Ponte Morandi di Genova. Dovranno essere abbattuti oltre 50 edifici tra attività produttive e caseggiati ad uso residenziale”.
“Anche l’impatto sulle infrastrutture viarie avrebbe un punto di crisi altissimo , infatti si dovrebbero abbattere collegamenti nodali come i cavalcaferrovia di corso Francia e di corso Togliatti e i due sottopassi San Massimo e Nuto Revelli – commenta Casciano -Tra l’altro proprio tra i due sottopassi è prevista la fermata della Metro Certosa che sarà stazione di interscambio modale tra treno e metropolitana”.
“Una progettualità complessiva di mobilità urbana integrata verrebbe demolita, una proposta sociale e economica che Collegno e tutto il quadrante nordovest dell’area metropolitana hanno costruito negli anni per un sistema di trasporti utile e efficiente – conclude il Sindaco di Collegno – le grandi opere hanno bisogno di percorsi condivisi e approfondimenti tecnici, non possono essere variati per i capricci di qualcuno”.