RIVOLI, LA CRISI DEI NEGOZI DI VIA PIOL E I NUOVI CENTRI COMMERCIALI: PARLANO I COMMERCIANTI

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di DORA MERCURIO

RIVOLI – Fino agli anni ’90 passeggiando a Rivoli per via Fratelli Piol, quella che i nonni chiamano ancora “via Maestra”, era possibile chiedere le ricette al macellaio, parlare di sport davanti all’edicola, respirare il profumo di pane che proveniva dal forno o comprare lana e bottoni nella piccola merceria.
Sedendosi fuori dai bar era possibile osservare il via vai delle persone che si dirigevano verso gli uffici del vecchio comune e che approfittavano delle “commissioni” da svolgere per fare qualche acquisto nelle piccole botteghe che una dopo l’altra si alternavano lungo la salita che da piazza Martiri della Libertà portava e porta tuttora, al castello.

Oggi di piccole botteghe non ce ne sono quasi più, tanti negozi hanno chiuso e di loro rimangono vetrine vuote ed impolverate. Nello stesso modo non si vedono quasi più le persone che prima entravano e uscivano dalle botteghe. E non si parla delle domeniche in cui i comitati di quartiere organizzano una qualche forma di mercatino, a cui tra l’altro partecipano sempre meno commercianti: si parla di quotidianità, di ciò che i commercianti vivono nel momento in cui le bancarelle saltuarie vengono smontate.

In un banalissimo giorno infrasettimanale, via Piol è semideserta e i pochi “irriducibili” negozi storici rimasti aperti appaiono come una fioca luce che lentamente si sta spegnendo. È difficile capire di chi sia la colpa, se tutto deriva dalle scelte politiche che nel corso degli anni sono state prese dalle varie amministrazioni comunali come ad esempio, proprio quella di spostare sempre più verso l’esterno della città gli uffici pubblici, o se il problema derivi dai centri commerciali sempre più invadenti (altri due, di prossima costruzione). In via Piol abbiamo intervistato cinque titolari di attività commerciali, di cui due non hanno avuto problemi a “metterci la faccia” per esprimere il loro punto di vista.

“È un si salvi chi può…ed è chiaro che tutti i centri commerciali che continuano ad aprire fanno la loro parte in un momento in cui sta andando tutto a scatafascio: iniziano a chiudere le grandi aziende nelle vie centrali di Torino, si figuri qui” ci dice Pietro Gaido che con la sua Frutteria è presente in via Piol da più di 40 anni.

Tra coloro che hanno visto l’evoluzione, anzi, l’involuzione di via Piol c’è Paolo Siviero che manda avanti il suo piccolo forno dal 1972: “Ho visto questa zona arrivare al massimo e poi la caduta libera. C’era un mercato che cominciava da piazza Martiri e saliva su per tutta via Piol fino ad arrivare in piazza Bollani. Era un mercato stupendo, c’era di tutto, via Piol era un centro commerciale naturale. Ora non c’è più nulla. I centri commerciali hanno iniziato a decentrarti il lavoro e i mercatini che fanno a malapena riescono ad arrivare a metà della via. La nostra fine è già stata sancita”.
E a poco servirà, secondo i commercianti di via Piol, il Villaggio di Babbo Natale che da oggi inizieranno a montare e che come sempre cercherà di essere un’attrazione turistica, ma che purtroppo ogni anno delude le aspettative.

Via Fratelli Piol potrebbe essere il fiore all’occhiello non solo del comune di Rivoli, ma di tutto il Piemonte: per come si inerpica fino al Castello di Rivoli, per le case storiche che la circondano, potrebbe fare da sfondo a un racconto ambientato nell’800 e invece rischia di fare da cornice a un romanzo di fantascienza in cui gli unici a percorrere quelle strade saranno i fantasmi del passato.

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3 COMMENTI

  1. Salve sono una Commerciante di Via Piol, nell articolo si fa riferimento a TUTTI i commercianti e a negozi IMPOLVERATI e non curati , stile Bronx , e’ una realta’ di Via Piol non realistica perche ogni giorno, buona parte dei commercianti di Via Piol dedica il proprio tempo e le proprie idee nonche’ sforzi
    affinche’ la Via continui a Vivere con sostegni anche esterni. Un sostegno potrebbe venire perche’ no
    anche dai Giornali affinche’ le persone siano sensibilizzate a FREQUENTARE Via Piol e non Evitarla,
    rappresentando una Fotografia della nostra Realta’ Rivolese opposta a quella contenuta nell’articolo.
    Ci sono Commercianti che possono dimostrare con foto dei negozi e Opinioni Positive della Vecchia Clientela e Nuova che torna perche’ Soddifatta!!Intervisterei anche questi Commercianti Affinche’ il
    messaggio Trasmetto sia Equilibrato e piu’ Giusto. Grazie per L ‘attenzione ricordando che gli sforzi fatti da me e altri colleghi Per mantenere la Via VIVA sono TANTI!!! OTTICA Via Piol 31 e Temporary Shop

  2. Buongiorno,
    sono anche io una commerciante di via Piol, e concordo pienamente con la collega di via Piol 31!
    è una via bellissima, con tante proposte commerciali molto varie e alcune di assoluta eccellenza.
    I negozi chiusi, non sono chiusi perché non interessano a nessuno, ma perché i proprietari fanno richieste assurde, infatti nell’ultimo mese ci sono state nuove aperture, laddove le richieste sono risultate in linea con il mercato.
    La giornalista evidentemente ha trovato aperto solo i 5 negozianti insoddisfatti, mi dispiace per loro, forse devono fare un’esame di coscienza.
    La invito a ritornare e a fare un’intervista più varia e approfondita, e scoprirà così una realtà ben diversa da quella dipinta nell’articolo, con clienti soddisfatti che ritornano sovente anche da lontano, proprio perché la via ha tante proposte diverse, e tanti commercianti che ci mettono l’anima per accontentare i clienti e dare un servizio d’eccellenza.
    La crisi c’è, è indubbio, ma non è la crisi di Via Piol, è una crisi generalizzata che colpisce l’Italia in generale, il Piemonte in particolare, e la provincia di Torino ancora di più, a causa delle continue chiusure e delocalizzazioni delle fabbriche, speriamo tutti che finisca presto.
    Attendiamo tutti la giornalista firmataria dell’articolo affinché possa raccogliere le opinioni di TUTTI i commercianti e non solo di quei 5 .
    Maria Chiara Taverna

  3. Io credo che non sia solo colpa dei centri commerciali, non diamo colpa a questi centri che danno cmq lavoro ad un sacco di persone, qui si parla anche di affitti altissimi di locali e di parcheggi a pagamento… In una zona che cmq se si regolassero un Po tutti…(E intendo proprietari dei negozi e comune… ) sarebbe bella viva… Perché la gente ama anche passeggiare all’aperto facendo anche acquisti… io ricordo bene che Rivoli anche se ci son sempre stati i i centri commerciali, Via piol era sempre via piol, bella carica di persone con la fatica per passare… E dico questo perché sono una ex commessa di un negozio che ha dovuto chiudere perché i proprietari avevano deciso di Alzare l’affitto… A sto punto miei cari perbenisti… Guardiamo in faccia alla realtà è se davvero si volesse far rinascere una via unica e tanto invidiata da altri paese…che si iniziasse dalle basi…. Ovvio che ora tutto è chiuso. Chi troppo vuole nulla stringe. E ora si tengano i locali sfitti.

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