di NINO BOETI (vice presidente consiglio regionale del Piemonte, presidente comitato Resistenza e Costituzione)
COLLEGNO – Il furto a Collegno della Pietra d’inciampo intitolata a Massimo De Benedetti, è un atto vile e sconcertante. Forse si tratta della bravata di uno stupido. Forse di un ulteriore grave segnale della follia antisemita che sta attraversando il nostro Paese.
Nell’anno in cui si ricorda quella vergognosa pagina della storia d’Italia che fu l’emanazione delle Leggi Razziali, il furto di una Pietra d’Inciampo costruisce un’ulteriore offesa alla memoria. Un’offesa che non può passare sotto silenzio.
Per questo, sappiano i ladri, vandali o neofascisti che siano, che quella Pietra noi la rimetteremo di nuovo. E così faremo ancora e ancora. Perché la memoria non si ruba.