RIVOLI, LA TRANSUMANZA È ARRIVATA IN CITTÀ

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RIVOLI – Ieri, martedì 29 novembre scorso Coldiretti Torino ha organizzato la transumanza a Rivoli. Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, afferma: «A Rivoli, in occasione della fiera che la città dedica alla patrona, santa Caterina, abbiamo organizzato una due giorni per portare la montagna in città. Una serie di iniziative per far conoscere, a cittadini e ai consumatori, margari e pastori e valorizzare così le loro produzioni agroalimentari. L’evento clou è stata la transumanza per alcune via del centro di Rivoli».
Mario Cumino, presidente della locale sezione, spiega: «Rivoli è una delle più grandi città della cintura torinese. E’ la prima volta che la transumanza arriva in città. Così facendo abbiamo fatto rivivere ai rivolesi una tradizione del passato. Buon successo ha avuto l’esposizione di pecore, capre e bovini che abbiamo allestito nell’area verde di via Baldi».
Sergio Barone, vice presidente di Coldiretti Torino, afferma: «In questa due giorni organizzata con la collaborazione dell’amministrazione, guidata dal sindaco Franco Dessì, abbiamo portato la montagna in città, a Rivoli: i margari, i pastori, ovini, capre e bovini e le loro produzioni di alta qualità, a partire dai formaggi prodotti in alpeggio. Valorizzare le produzioni agricole delle nostre vallate è l’unico modo che abbiamo per assicurare un futuro agli agricoltori di montagna che, tra mille difficoltà, presidiano il territorio e scongiurano l’abbandono di queste aree».
Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, continua: «L’agricoltura di montagna vive momenti non facili: i recenti eventi alluvionali, l’abbandono del territorio e di politiche che lo tutelano, unite all’eccessiva presenza dei selvatici e dei predatori, rendono problematica l’attività degli allevatori che alpeggiano o che ci vivono e lavorano tutto l’anno. “La montagna vuole vivere!”: questo lo slogan che abbiamo presentato con l’iniziativa della transumanza. Tra gli obiettivi di questa due giorni c’è anche quello di far conoscere e valorizzare le produzioni realizzate negli alpeggi. Coldiretti dialoga con i cittadini per aumentare la conoscenza e la sensibilità nei consumatori rispetto alle produzioni montane made in Piemonte».
Mauro D’Aveni, responsabile ufficio qualità e sicurezza alimentare di Coldiretti Torino, precisa: «Agli studenti delle scuole elementari abbiamo presentato una mostra sulla vita dei pastori e sulle razze in via di estinzione. Si tratta di progetti realizzati con l’università di Torino e con l’associazione Rare, razze animali in via di estinzione. Tra le attività presentate agli studenti un laboratorio di caseificazione con la produzione di tomino fresco».
La due giorni di Coldiretti si è svolta nell’area verde di via Baldi, angolo strada Nuova Tetti. Lunedì 28 novembre c’è stata l’esposizione di animali: vacche Barà dei condovesi fratelli Giuliano; alcuni maiali e conigli dell’azienda Scaglia, capre di razza Vallesana di Umberto Brando. Martedì 29 novembre, nel pomeriggio, si è svolta la transumanza: 50 capre di razza Vallesana, di Umberto Brando di Villarfocchiardo e 50 ovini di razza Biellese, dei fratelli Giuliano di Condove, hanno percorso le vie cittadine con arrivo nel piazzale vicino al parco Melano.
Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, a transumanza finita, commenta: «Dopo averla proposta a fine 2015 a Torino abbiamo voluto organizzare la transumanza anche qui a Rivoli. Una iniziativa riuscita con cui Coldiretti ha voluto presentare ai cittadini la realtà di allevatori e margari. Sono tanti i problemi che gli agricoltori di montagna devono fronteggiare per dare un futuro alle loro imprese come, ad esempio, le problematiche legate al Psr. Sono molte infatti le aziende montane che in questi mesi hanno presentato domanda rispetto al nuovo Psr, sia sulle misure investimenti sa sulle misure agro-ambientali, molti hanno potuto accedere ai bandi, ma molti altri non sono stati ammessi ai finanziamenti. Coldiretti sta operando affinché la Regione Piemonte sblocchi questa situazione e sostenga le aziende montane in modo che possano continuare a garantire un futuro alle nostre vallate».

 

(Fonte: Ufficio stampa Coldiretti)

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