RIVOLI, ANCORA INCERTO IL FUTURO DELLA EX SCUOLA NERUDA

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di DIANA TASSONE

RIVOLI – Ancora discussioni sulla destinazione d’uso della Neruda. Ieri sera, alla sede del comitato di quartiere, è avvenuto un incontro tra i cittadini del Maiasco e l’amministrazione comunale, rappresentata in questa sede dal sindaco Dessì, il vicesindaco Rolfo e gli assessori Zoavo, Ghersi e D’Agate.

“L’argomento all’ordine del giorno è quello che abbiamo lanciato durante l’ultima riunione di luglio, quando l’amministrazione ha avanzato l’ipotesi su una possibile destinazione d’uso, anche se l’orientamento che prevale è di dedicarlo alla sede del CPIA”, esordisce il sindaco.

Nell’ultima riunione, infatti, la professoressa Esposito aveva presentato nel dettaglio il progetto del CPIA e gli obiettivi prefissati, come la formazione e la scolarizzazione. L’amministrazione, però, si è detta disposta a confrontarsi con i cittadini al fine di ascoltare le loro proposte.

“Io e gli assessori siamo qui per ascoltare, così da avere elementi di valutazione per arrivare poi ad una decisione”.

Il quartiere però non demorde: “La nostra posizione è che la scuola rimanga scuola”, sostiene un cittadino. Sono diversi i genitori, i nonni e gli abitanti del quartiere che vorrebbero che l’amministrazione tornasse sui suoi passi.

Tra il pubblico, però, c’è chi presenta proposte di grande rilevanza. “La scuola è il nostro cuore e non si può trapiantare un cuore, perchè finisce che lo rigettiamo”, esordisce mamma Luisa. “Allora perchè non lo trasformiamo in un polmone, perchè non utilizziamo la Neruda per trasferire alunni di istituti che vengono ristrutturati? Così continuerebbe nella sua funzione, o magari come dopo scuola e centro estivo”. Luisa, però, propone anche un’altra idea: “La nostra idea è quella di fare un poli-laboratorio creativo, suddiviso in varie stanze dove poter intraprendere diverse attività, come la fotografia, inserendo anche uno psicologo o aree relax. Un centro che faccia bene sia alla mente che al corpo. L’Unione Europea potrebbe finanziarlo e il comune dovrebbe solo dare la disponibilità dei locali”.

Il capogRuppo del M5S, Stefano Torrese, presente alla serata ha preso la parola: “Il sindaco dice che sono qui per ascoltare, ciò significa che mette in mano a voi la decisione. Allora voi avete un potere solo se siete consapevoli di averlo. Potete dire alla giunta di scegliere la decisione che al quartiere piace di più. Proviamo tutti a fare in modo che queste vostre proposte diventino reali”.

Un incoraggiamento supportato anche dalle parole del consigliere Senatore: “Le proposte devono venire dal quartiere, dovete unirvi e presentare proposte scritte suffragate anche da dettagli tecnici. Il quartiere ha subito per anni, ora lo stanno massacrando. Noi, perciò, dobbiamo risolvere i problemi interessandoci”.

“Noi dialoghiamo con i cittadini e con l’amministrazione”, sostiene il presidente del quartiere. “La manovra di chiudere la scuola non è stata dettata in modalità di condivisione con il quartiere e noi vogliamo condivisione e confronto. Chiediamo, perciò, in ultima istanza di non proseguire con la chiusura della Neruda. Questa è la nostra prima proposta. La decisione di voler chiudere la scuola ha suscitato in molti la frase che questo quartiere tornerà ad essere il bronx. Noi siamo, invece, un’isola felice. Riproporremo nei prossimi giorni una lettera nella quale comunichiamo che vorremmo che amministrazione comunale non faccia questa scelta”.

Il primo cittadino però ribadisce la decisione presa: “Abbiamo assunto la decisione di chiudere questa scuola che è un bene della città e che dobbiamo cercare di utilizzare al meglio. Come dissi a luglio, siamo disponibili ad ascoltare, perché vogliamo confrontarci. Ho registrato tre proposte, l’idea della scuola polmone, di porre la sede del CiPa e l’idea dei poli-laboratori. La scuola, però, non si riapre. È stata chiusa con un concordo di pareri e decisioni che riguardano la Città Metropolitana e l’amministrazione comunale. Abbiamo presentato in Regione due interrogazioni, a cui l’assessore Pentenero ha risposto avallando la decisione della chiusura. La giunta si assume le responsabilità di cui si fa poi carico il sindaco. Valuteremo ogni idea e verremo sempre a discuterne. Rimaniamo in attesa delle vostre proposte”.

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1 COMMENTO

  1. Il quartiere MAIASCO è un quartiere che ha avuto già nel passato molti problemi ,oggi con la chiusura della scuola NERUDA decisa in maniera unilaterale dalla giunta DESSI senza aver fatto in maniera preliminare un confronto corretto con i ..cittadini crea ulteriore disagio accentuato da grossi problemi socio-.economici ,mi hanno raccontato che sono aumentati i poveri e si vede dall’aumento della morosità incolpevole e dulcis in fundo hanno perso anche i medici di famiglia ,è rimasto uno solo . Il PD sta perdendo consenso nelle periferie ,nei quartieri più disagiati ,vedi le ultime elezioni .amministrative a Torino e a ROMA ,e questo succederà anche a RIVOLI

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