di RINALDO BELLATO
RIVOLI – Domenica 2 ottobre nel pomeriggio, prendo il biglietto per la visita della città di Rivoli con il trenino turistico “Rivolzonzo”, nel centro storico della nostra bella cittadina.
Ero curioso di conoscere il modo piu divertente e colorato di scoprire il centro storico per grandi e piccini, come riferisce il volantino pubblicitario “Rivoli da scoprire”.
Peccato che il trenino, che poteva essere una bella esperienza culturale, non ha né una guida turistica, né una voce registrata che illustri le bellezze storiche e artistiche della nostra città.
Quindi, per mezz’ora su e giù per Rivoli, con una coppia di Volpiano con bimbo piccolo, e una numerosa famiglia lombarda sull’altra carrozza, siamo stati tutto il tempo ad ascoltare il muto silenzio degli altoparlanti.
Tutti turisti, tranne io, residente a Rivoli che son rimasto senza parole, direi muto come il trenino. Gli altoparlanti ci sono, non si capisce se son rotti, e a domanda dicono che non è prevista una guida di nessun tipo. E altri dicono che è da sempre così la situazione.
Non potevo immaginare che il più semplice mezzo informativo come un trenino turistico, che poteva dare informazioni ai turisti, non avesse un registratore, che con pochi soldi avrebbe potuto far ammirare ancor di più la nostra città ai turisti.
Con tutti i giovani senza lavoro e in cerca di occupazione, perché non fare un corso sulla storia rivolese e sui monumenti e personaggi famosi della nostra città e dare loro la possibilita di fare qualcosa di concreto per la città, con un piccolo contributo del comune?
È un peccato che a distanza di anni nessuno abbia pensato che i turisti non solo sono abbandonati, ma ignorati.
Recentemente, se siete stati a Catania, nel rinnovato centro storico, oltre ad essere pedonale, i giovani della cittadina siciliana riuniti in associazione accompagnano i turisti, e una voce registrata in varie lingue del mondo ne illustra le bellezze della cittadina. Perché è cosi difficile realizzare una cosa simile a Rivoli?
Ho fatto alcune domande alla coppia di Volpiano del perché a Rivoli, e loro in verità, mi dicono che conoscevano solo il Castello di Rivoli, e dopo la visita a dei parenti, decidono di conoscere la nostra bella cittadina, con il loro pargolo.
A parte lo sconto che hanno ricevuto in biglietteria equivalente al prezzo del biglietto, per utilizzarlo in alcuni esercizi convenzionati, sono scesi dal trenino senza sapere nulla di Rivoli.
Quindi ad esempio la storia dei Savoia, della casa del Conte Verde, della prima bocciofila italiana nata a Rivoli sotto al castello nel 1864, dei personaggi famosi come Colla e Colli, dei santi rivolesi o dei campanili, dei martiri antifascisti, e della visita negli anni ’80 del presidente della Repubblica Sandro Pertini: nessuno ricorda nulla.
Anzi, a voler essere umoristici, in molti punti del tragitto tra buche e pavé dismesso, sembrava di andare a cavallo, no, direi in carrozza tali erano i sobbalzi, come ai tempi di Giovanni Giolitti.
Faccio parte del comitato centro storico di Rivoli, e devo dire che si fa molta fatica come semplici cittadini che dedicano il loro tempo gratuitamente, affinché il nostro centro storico esprima al meglio le sue bellezze e potenzialità, anche perché il Castello d’Arte moderna è protetto dall’Unesco come patrimonio dell’Umanita con le altre regge Sabaude, ma pochi se lo ricordano.
Speriamo che presto si investa in cultura, bastano proprio pochi soldi, ma tanta buona volontà.