di DIANA TASSONE
COLLEGNO – Numerosi cittadini questo pomeriggio sono accorsi in via Torino, in occasione del 34^ anniversario dell’uccisione, per mano della mafia, del Generale Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente della scorta della Polizia di Stato Domenico Russo, avvenuto il 3 settembre 1982.
L’amministrazione comunale ha organizzato, proprio nel piazzale antistante il monumento dedicato al Generale, questa commemorazione, per ricordare un pezzo di storia nazionale che chiede di non essere dimenticato.
Tra i partecipanti gli Alpini, i giovani del Servizio Civile Nazionale, il sindaco di Rivoli, Franco Dessì, la Polizia Municipale, la Polizia Statale, i Carabinieri di Collegno, tra cui il comandante Damiano Tripi, il capitano della compagnia dei Carabinieri di Rivoli Luca Mariano e il Colonnello Arturo Guarino, Comandante provinciale dei Carabinieri di Torino, oratore ufficiale dell’evento.
“Ricordiamo oggi il Generale Dalla Chiesa e le scelte difficili e complicate che ha fatto, per questo siamo qui in piazza. La speranza del Generale è qui con noi”, afferma il sindaco Casciano. “Oggi viviamo in un tempo di preoccupazioni e terrorismo e i cittadini sono allarmati. Le forze dell’ordine però ci sono vicine, collaborando tra loro in un coordinamento serrato che dà risultati positivi. Ringrazio, quindi, gli uomini e le donne in divisa e grazie al capitano Mariano e al comandante Tripi”.
Il primo cittadino, però, ricorda anche l’impegno dell’amministrazione nel rendere più sicura la città con il progetto Collegno Si-Cura, che prevede la collocazione di numerose telecamere su tutto il territorio collegnese. Un progetto che si basa sull’idea di: “Ascoltare e non girarsi dall’altra parte”, come sottolinea il sindaco.
La parola passa, dunque, all’oratore ufficiale, il Colonnello Guarino che sostiene di essere: “Onorato di poter trasmettere un messaggio di continuità e memoria e di vivere nell’alloggio dove il Generale Dalla Chiesa passava i suoi momenti di libertà a Torino. Il Generale ha posto le basi e gli strumenti per vincere il terrorismo interno. Aveva una grande capacità di creare una rete e operare nell’ambiente, coinvolse la stampa nell’attività antiterroristica e ha promosso la dissociazione, ovvero dare un premio in termini di pena a chi si pente. Ha fatto divenire la lotta alla mafia una lotta del paese. Questo dobbiamo apprezzare”, prosegue il Colonnello, “una persona straordinaria che ha dato degli strumenti legali per la lotta antiterroristica. Questo giorno ci fa riflettere su una vita di cui portiamo avanti ancora gli alti ideali. È a quella memoria a cui ci rivolgiamo con rispetto, cercando di dare lustro a quell’immagine di patria che il Generale ha cercato di portare avanti”.
La commemorazione si è, dunque, conclusa con la deposizione, sul monumento dedicato al Generale, di una corona di alloro da parte delle Autorità.