di DIANA TASSONE
RIVOLI – Liquidazione di Pracatinat.
Pracatinat viene dunque liquidata. La struttura attiva da più di 30 anni, accoglie da tempo i soggiorni di scuole e parrocchie, ma ora, a causa delle perdite subite negli ultimi anni, la società Pracatinat SCPA viene liquidata. Il comune di Rivoli, che nel 1992 aderiva al consorzio per 7%, possiede ora una quota di partecipazione pari a 1,51%. La regione Piemonte e la città metropolitana possiedono entrambe il 17%, mentre la quota di maggioranza, pari al 45%, spetta al comune di Fenestrelle.
Tale decisione è stata presa poiché la struttura è stata sottoutilizzata, portandola a perdere, solo nel 2015, 292.075 euro. L’amministrazione si è dunque apprestata a ricercare un privato a cui affidare la gestione del complesso, per decidere dunque di liquidarla.
I consiglieri dell’opposizione però non ci stanno: “Pracatinat è un luogo visitato dai bambini”, sostiene Torrese, capogruppo del movimento 5 stelle, “ha grandi potenzialità. La nostra quota è bassa, ma noi siamo parte della regione Piemonte e della città metropolitana, quindi interveniamo tre volte nella società Pracatinat SCPA. Ora c’è il rischio concreto che il risultato sia la trasformazione in un albergo, privo di finalità educativa”.
“È un patrimonio che conta”, prosegue il consigliere Senatore, “e ora vediamo crollare tutto. Questo patrimonio andrebbe garantito. Stiamo regalando qualcosa di enorme”.
E sebbene l’assessore Zoavo abbia cercato di proporre le visite a Pracatinat alle scuole, si fa notare l’assenza di promozione, nonostante il comune sostenesse il 50% dei costi delle scuole. “Si sarebbero potuti fare dei pacchetti famiglia”, avanza la consigliera Vacca.
La domanda sorge dunque spontanea: e dopo la liquidazione? “Il soggetto concessionario è un privato che gestirà la parte alberghiera. Ad oggi è stato comunque chiarito di mantenere e di proseguire l’intento educativo”, sostiene la dottoressa Quaglia.
Il sindaco Dessì però si pronuncia: “Ritengo che la liquidazione sia inevitabile. Così la società non può andare avanti, deve trovare altre modalità di gestione. Ci sono attività economiche che un privato ha capacità di rendere più redditizie”.