di DIANA TASSONE
RIVOLI – Aggiornamento locali fidas: è un parroco che si occupa di dare ristoro ai donatori. Nel novembre 2015 la consigliera Massaro, della lista civica a favore dei cittadini, ha chiesto di avere aggiornamenti riguardanti i locali fidas. Tale discussione ormai prosegue da un anno e mezzo e la consigliera ha chiesto, durante la seduta del consiglio comunale, a che punto siano con l’adempimento di legge per rendere idonei gli ex locali fidas, conoscerne la tempistica e se sia opportuno trasferire, in attesa che vengano ultimati i lavori, la sede temporanea presso l’ex scuola Primo Levi, dove attualmente sono ubicate le sedi di alcune associazioni. Sarebbe utile inoltre fornire una sede accogliente e decorosa a coloro che, possedendo un gran senso civico, donano il sangue. “Non bisogna essere indifferenti a tale problematica, quando per altri progetti non si bada a spese”.
L’assessore Sozza risponde per il comune, ripercorrendo inizialmente la storia della chiusura dei locali fidas, i quali furono chiusi, per richiesta dell’ASL, poiché ritenuti inagibili. L’assessore conferma che i sopralluoghi effettuati rivelano che c’è un esito positivo e saranno in grado, perciò, di partire con i lavori. Inoltre, una settimana fa è giunta notizia che la fidas sta affidando i lavori ad una impresa che dovrebbe realizzarli in tempi relativamente brevi. Alla richiesta della consigliera di affidare dei locali temporanei alla fidas il comune risponde che tale idea non è applicabile poiché molti dei locali non possiedono i requisiti di sicurezza necessari.
La Massaro si dice insoddisfatta della risposta. Questi volontari sono stati lasciati in mezzo alla strada. Detto ciò la consigliera si sarebbe aspettata un maggior interessamento così da muoversi in modo un po’ più celere. È il parroco della parrocchia di San Bernardo che fornisce aiuto ai volontari, mettendo a disposizione un luogo per poter fare le donazioni e per il ristoro. “Anziché donare locali alla fidas, tocca a un parroco preoccuparsene”.
Ha luogo perciò un dibattito tra l’assessore Sozza e la consigliera Massaro, la quale cerca di esortare il comune a trovare una soluzione o almeno a fornire una sede sostitutiva efficace. A suo parere questo problema non è abbastanza sentito dal comune perché, altrimenti si sarebbe già trovata un’alternativa. “Mi sento presa in giro”, dichiara la Massaro, “deve pensarci un parroco a dare ristoro a color che donano a chi ne ha bisogno”.