di ELISA ZUNINO
RIVOLI – La domanda se l’è posta l’ex consigliere comunale della Lega Nord Paolo Moglia, che su Facebook ha scritto che “il 31 marzo scade il termine per la Regione Piemonte (socio di Villa Melan spa) per comunicare se intende proseguire nell’hotel a 5 stelle e finanziarlo con altri 3 milioni di euro, oppure se si tirerà indietro, chiedendo la liquidazione della società”. Scrive Moglia: “Ebbene, la è in passivo da 8 anni, la Corte dei Conti ha già chiesto a più riprese di scioglierla, e al Regione (secondo voci ben informate di Palazzo Lascaris) non ha alcuna intenzione di continuare, soprattutto perché Dessì per primo non ha 2 milioni di euro a disposizione da tirare fuori per incentivare i soci. Il Comune dovrà liquidare le quote dei soci ed accollarsi tutti i lavori, e spendere almeno un milione di euro che non ha e non ha nemmeno mai messo a bilancio per precauzione?”.
Nulla di tutto questo secondo il sindaco Franco Dessì: “Non si tratterà di un hotel a 5 stelle, ma a 3 stelle con alcune suite che troveranno posto nella villa storica – spiega – è vero che il cantiere è fermo dal 2011 e che, finora, è stata realizzata tutta la parte strutturale, mentre mancano gli impianti, le finiture, gli arredi e la realizzazione del parco. In pratica è stato realizzato il 43 per cento dei lavori e ci vorranno ancora circa 14 milioni di euro per completarlo e tre anni di lavori dal momento in cui riaprirà il cantiere”.
Ma che intenzioni ha la Regione, che è socia di Villa Melano spa per oltre il 60% attraverso le società Finpiemonte e Società di Committenza Regionale (Scr), mentre il Comune ha il 12,5% e gli altri soci tra cui il costruttore con il consorzio di cooperative di costruttori? “A me non risulta che la Regione non abbia intenzione di andare avanti, almeno stando a questa mattina, o che abbia intenzione di chiedere la liquidazione della società – afferma Dessì – La Regione dovrebbe ancora mettere in totale circa 7,8 milioni di euro per completare l’opera e il Comune 1,9 milioni di cui ne abbiamo già accantonati 600mila, mentre quest’anno non abbiamo messo risorse in previsione con l’idea di prevederle nel caso in cui si riapra il cantiere, spalmandoli sui tre anni di lavori che saranno necessari, quindi circa 420-430mila all’anno. Inoltre circa altri 3 milioni arriverebbero con un mutuo già perfezionato. Non mi risulta che ci sia la volontà regionale di disimpegnarsi, anzi un mese e mezzo fa abbiamo fatto un sopralluogo con gli assessori regionali Reschigna e Parigi per vedere lo stato dei lavori e, a quel che so io, stanno cercando una soluzione per proseguire. Inoltre ci sarebbe già un gestore disponibile ad occuparsene con un canone annuo, quindi penso che si andrà avanti”.