di ELISA ZUNINO
RIVOLI – Si chiamerà “Centro d’incontro Angelo Vassallo” la sede del comitato di quartiere di via Tevere 41 B. Lo ha deciso la giunta nell’ambito dell’adesione alla XXI Giornata Nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera per il 21 marzo. Angelo Vassallo è stato sindaco di Pollica per tre mandati dal 1995, era noto come il “Sindaco Pescatore”, era ambientalista convinto e viene ricordato come esempio di rigore nel rispetto della legge con modi severi e fermi. La sera del 5 settembre 2010, subito dopo la sua rielezione per il quarto mandato, venne barbaramente ucciso per mano di uno o più attentatori ancora ignoti.
“È un sindaco che ha perso la vita per la legalità ed è il simbolo dei sindaci che lottano contro l’illegalità- afferma il sindaco Franco Dessì – Intitolare il centro d’incontro a lui è anche un modo per ricordare che in Italia, soprattutto in alcune zone, ci sono sindaci che lottano continuamente contro l’illegalità e per ricordare che non è come purtroppo oggi la maggior parte delle persone è portata a pensare, ossia che chi fa politica la fa per interesse personale, ma ci sono persone che lo fanno in maniera corretta e, purtroppo, talvolta rimettendoci la vita”. Il presidente del quartiere Marcellino Conteri è soddisfatto che la scelta sia ricaduta sul centro di via Tevere: “Siamo onorati di poter utilizzare il centro intitolato al sindaco pescatore e quando la giunta ci ha fatto la proposta l’abbiamo votata come direttivo all’unanimità. Siamo il quartiere più grande della città per estensione e per popolazione e abbiamo sempre cercato di aiutare le persone che abitano qui e che hanno più bisogno. In questo senso ci riconosciamo nella figura di Angelo Vassallo”. L’iniziativa è nata partecipando alla giornata del 21 marzo con Libera: “Parteciperemo alla manifestazione con diverse scuole – afferma l’assessore alla pace, legalità, istruzione e quartieri Francesca Zoavo – ma volevamo fare anche qualcosa di concreto. Ci siamo resi conto che avevamo ancora quattro centri d’incontro senza un nome e abbiamo deciso di fare la proposta a Maiasco che ha accettato”.