di RENATO LECCA
RIVOLI – Spettabile Redazione,
porgo la presente, per denunciare l’indifferenza totale nei confronti miei e del mio cane di due anni e mezzo. Tra pochi giorni ci troveremo in mezzo ad una strada. Gli assistenti sociali mi hanno proposto solo soluzioni temporanee nelle quali non si possono portare animali. Ho ripetuto più volte che non intendo abbandonare il mio cane. Sono settimane che chiedo un appuntamento ma, nell’indifferenza totale, nessuno mi ha risposto. L’Ufficio Case mi aveva dato delle tempistiche che non sono state rispettate. Per fortuna ho documentato tutto. Sono stato lasciato solo. La mia voce non è stata ascoltata e martedì 18 marzo rimarrò in mezzo ad una strada. Allego la lettera inoltrata al Sindaco di Rivoli. Vorrei condividere la mia storia con voi, la storia di un ragazzo italiano che vuole solo poter vivere serenamente, lavorare e non abbandonare il suo cane. Qualcuno può aiutarmi? Nel ringraziare anticipatamente per l’attenzione che vorrete dare alla presente, invio il mio migliore saluto.
Egr. Sindaco
Dott. Alessandro Errigo
Inviata per e-mail
Gentilissimo Sindaco,
sono qui a scriverLe il grido di aiuto di un rivolese di adozione in seria difficoltà in quanto non ho trovato nessuno che fosse in grado di ascoltarlo. Nel 2021 mi sono trasferito a Rivoli dopo un periodo di circa 5 anni a Milano. Dal 2002 ho avuto la mia attività nel settore marketing e comunicazione con 3 dipendenti. Avevo aperto un piccolo ufficio a Milano per seguire meglio le commesse del Gruppo Oreal che aveva chiuso la sede di c.so Valdocco a Torino. Sono stati anni difficili che con il covid hanno decretato una crisi economica e personale profonda con l’inevitabile conseguenza della chiusura della mia attività e l’incubo della depressione che da allora non mi ha mai abbandonato totalmente. La malattia mi ha portato a compiere gesti estremi con conseguenti ricoveri in psichiatria al Niguarda, al Maria Vittoria (2 volte) e l’ultimo all’ospedale di Rivoli (ottobre 2022). Dopo l’ultimo ricovero mi consigliarono di seguire un percorso che però non era sostenibile con le mie entrate avendo solo come unico sostegno l’RDC. A dicembre dello stesso anno mi chiesero di prendere in stallo un cucciolo di cane corso di 5 mesi, Nerone. Ero molto spaventato non essendo nelle migliori condizioni economiche e psicofisiche. Chiesi aiuto al Centro d’Ascolto dove trovai una famiglia nel sig. Piero e nella sig.ra Enrica e nella sig.ra Laura. Grazie a loro ho potuto dare una casa stabile a questo dolcissimo cucciolo che mi ha letteralmente salvato e sconvolto la vita. Salvato perché da allora non ho più avuto pensieri autolesionistici e la mia depressione si è fortunatamente rilegata in un piccolo angolo della mia testa. Sconvolto perché mi ha permesso di sostentarmi economicamente, dopo la cancellazione dell’RDC, proponendomi come dog sitter. E’ stata una scelta felicemente obbligata in quanto non avevo avuto alcuna possibilità di inserimento nel mondo del lavoro attraverso il CPI, il percorso di studi post-diploma presso l’ENAIP di Rivoli ( ASPP) e l’agenzia di lavoro interinale IG Group. Purtroppo in questo periodo ho avuto diversi problemi con la locazione della casa in affitto in quanto il proprietario non aveva, volutamente, registrato il contratto. Ai tempi (aprile 2022) ho provveduto subito a regolarizzare la mia posizione con la registrazione del contratto presso l’Ufficio delle Entrare e presentando un esposto alla Guarda di Finanza. Da allora il proprietario di casa ha cercato di mandarmi via con aggressioni verbali e fisiche (per le quali c’è un processo in corso) e una richiesta di sfratto (non andata a buon fine). Da ottobre 2024 ho chiesto aiuto ai servizi sociali che mi hanno solo propinato delle soluzioni come badante o in una struttura a Fiano ove non potrei più tenere il mio amato Nerone ed in più non potrei più lavorare in nessun modo. Ho chiesto ripetute volte la possibilità di accedere altre soluzioni in quanto non voglio assolutamente abbandonare il mio pet e buttare al vento due anni di lavoro con i cani (https://www.instagram.com/costantino1584?igsh=ZTF3MTltdHR3aHRt) che mi hanno permesso di ricostruire la mia salute mentale e di avere un’indipendenza economica che in altro modo non avrei. A dicembre avrei dovuto lasciare definitivamente la mia abitazione e non sapevo dove andare. Preso dalla disperazione ho acceduto alla casa comunale di un mio amico Cristian Lazzari (mancato nel gennaio 2024) della quale avevo le chiavi. So benissimo la gravità del gesto in quanto sono sempre stato vigile alle regole, non avendo mai avuto nella mia vita alcun problema con la giustizia: mi sono trovato solo e senza alcun posto dove andare. Mi è stato chiesto ripetute volte di chiedere ospitalità a qualcuno (amici, famiglia, ecc…) ma purtroppo non posso far riferimento su nessuno tantomeno sulla mia famiglia essendo mio padre deceduto nel 2012 ed i rapporti con mia madre ormai chiusi definitivamente da anni a causa della sua non accettazione della mia omosessualità ma in particolar modo per la presenza del suo compagno che negli anni non ha mancato di recarmi danno con aggressioni fisiche con svariati ricoveri per le botte subite. Sempre nel mese di dicembre i Vigili Urbani, che si sono sempre dimostrati cordiali e comprensivi, mi hanno identificato ed hanno provveduto alla trasmissione dei miei dati all’Ufficio Case. Con quest’ultimo si è tenuto un incontro il 16 gennaio (con la presenza dei vigili urbani e dell’assistente sociale). Durante l’incontro ho chiesto di avere più tempo per trovare una soluzione abitativa (cosa a me difficile non avendo un contratto di lavoro stabile). Essendo residente a Rivoli da quasi 3 anni, ho chiesto di accedere all’emergenza casa ma non ho ben compreso perché non ne ho diritto (se per motivi di residenza o altro). Mi è stato nuovamente richiesto se potevo andare da amici o parenti. Ho specificato che non so veramente dove andare ma non mi è stata data alcuna proroga al rilascio dell’alloggio previsto per il 20 febbraio 2025. Giovedì 13 febbraio mi sono recato presso l’Ufficio Case per chiedere la presentazione di un’istanza di regolarizzazione che mi è stata negata. Allora ho chiesto nuovamente una proroga della scadenza del 20 c.m. ma niente. Addirittura mi è stato detto di andare in una pensione a pagamento. Con quali soldi? E come potrei portare il mio pet e continuare a lavorare? Sinceramente non comprendo tale atteggiamento. Ho solo fatto presente di dirmi quando arriveranno a mandarmi via fisicamente in modo tale da prendere un borsone ed andare a stare in mezzo ad una strada. La risposta è stata sempre la stessa. Ho richiesto un incontro alla mia assistente sociale che ad oggi ancora non ha risposto pur conoscendo molto bene la mia situazione. Comprendo benissimo che, pur avendone le chiavi, non avrei dovuto accedere all’alloggio Comunale. Ho compiuto un atto del quale mi vergogno profondamente, guidato dalla disperazione. In caso contrario sarei andato a dormire in qualche parco con il mio amato Nerone. Sono mesi che il mio grido d’aiuto non viene ascoltato. Ho cercato mille soluzioni ma senza trovare un reale sostegno. Comprendo benissimo che la legge è legge ma un po’ di empatia verso una persona come il sottoscritto, conosciuta e rispettata da tutti, non avrebbe portato a questa situazione. Mesi e mesi di comunicazioni da parte mia con la richiesta di un sincero e pratico sostegno non hanno avuto un concreto feedback ma solo sterili risposte che mi avrebbero costretto ad abbandonare il mio unico affetto stabile ed il lavoro senza alcuna possibilità di sostentamento ad esclusione del piccolo contributo mensile (pari a 500 euro) che ogni mese devo richiedere ai servizi sociali con l’incognita che non venga approvato o che mi ammali come accaduto questo mese; non ho potuto fare richiesta dell’RMI mensile entro il 15 febbraio perché malato, nessuno mi ha comunicato tale scadenza, pertanto a marzo vivrò, forse, solo del mio lavoro. Non voglio essere un peso per nessuno ma sono qui a chiedere un disperato aiuto perché non so cosa fare. A giorni rimarrò in mezzo ad una strada con solo il mio cane, senza soldi e lavoro. Amo Rivoli e qui ho trovato una grande famiglia della quale spero di poter far parte per molto tempo ancora. La ringrazio anticipatamente per avermi ascoltato e mi scuso anticipatamente per la lunga missiva. Sperando in una celere risposta, invio il mio migliore saluto.