LO SPORT POPOLARE A GRUGLIASCO: UNA PARTITA DI CALCIO SPECIALE

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di Rebecca De Bortoli

GRUGLIASCO – Sabato 30 novembre arriva nei campi della provincia lo sport popolare. La partita di calcio giocata nel campo del Cus Torino di Grugliasco ha visto competere la squadra del CSI Aurora-Vanchiglia contro la società sportiva Atletico Moncalieri. La partita si è conclusa con un pareggio. Ma al di là del risultato, l’Aurora-Vanchiglia ci racconta cosa vuol dire far parte di una rete di sport popolare, e come questo fa vivere i campi e i contesti di provincia.
“L’Aurora nasce per caso, da un gruppo di amici che ha deciso di portare i propri valori in un progetto strutturato. I valori sono di un calcio antifascista, anti-sessista e antirazzista che potesse trasmettere i veri valori dello sport al di fuori della mercificazione” racconta Max, giocatore e tifoso della squadra.
“Io sono stato in curva e posso dire che i valori che vengono portati avanti da una squadra di sport popolare si sentono sia negli spogliatoi che fuori. Il rapporto con lo sport, con i giocatori, i dirigenti e con la tifoseria è alla pari. Nessuno viene messo su un piedistallo e anche gli obbiettivi vengono definiti insieme. Siamo tutti parte di quello che è il progetto. Il tifoso non è solo un consumatore dello spettacolo”.
Poi c’è il rapporto con i territori, soprattutto con la provincia. Come spiegano i tifosi Giulia e Antonio: “Una rete di sport popolare ti rende possibile restare in linea con il ruolo che dovrebbe avere lo sport, arrivare dove solitamente le persone non arrivano, dove la società non arriva e rischia in luoghi che rischiano di essere lasciati da parte.
Lo sport vissuto in questa maniera fa diventare la periferia un nuovo centro di aggregazione. È in periferia e in provincia che hai la possibilità di aggregare e trovare un riscontro sociale speciale e diverso. Questo perché c’è una comunicazione diversa e c’è la possibilità di creare un ambiente di educazione informale, un’educazione non progettata, ma che diventa valida come quella pianificata. Ci si rende conto che spesso questi spazi non hanno luogo di aggregazione diversi dal centro commerciale. In questo senso un evento sportivo cambia la prospettiva. È l’idea che si possa vivere la socialità in un modo che vada al di fuori del consumo. Inoltre lo sport popolare ti permette di conoscere varie realtà che ti portano fuori dallo spazio urbano, e non condividono i valori che davvero dovrebbero attraversare lo sport. Che ti permettono di legare tra realtà del territorio anche fuori dal territorio”
Max spiega come il progetto di sport popolare lo abbia aiutato a uscire da un periodo difficile nella sua vita: “In un periodo depressivo non hai voglia di uscire, ma non vuoi stare a casa ed entri in una bolla da cui poi non sai più come entrare in società. La squadra per me è stata un’ancora. Con l’entità di squadra potevo regolare le mie energie sociali senza sentirmi solo, e sentirmi parte di qualcosa. Questo mi ha permesso di reimparare a vivere i contesti sociali”.

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