di Rebecca De Bortoli
GRUGLIASCO – Mercoledì 28 novembre si è tenuta nell’università di Agraria un incontro organizzato dal collettivo universitario “Il Faggio”. Il collettivo, nato nel 1999, si occupa da sempre di tematiche come il femminismo, l’anti razzismo ma soprattutto l’ambiente. Si è parlato infatti non solo di ecologia, ma anche del vivere urbano nelle città di periferia: “Come collettivo stiamo cercando di dar vita a una ciclo-officina per le biciclette, e a un punto per ricaricare i monopattini elettrici – spiega Maurizio, uno dei componenti del collettivo – molti giovani dell’università si spostano con questi due mezzi, essendo la zona isolata. Se buchi una gomma non sai dove andare, la zona non è molto fornita, questo è un problema”. Aggiunge Alessandro: “Nel contesto in cui viviamo gran parte delle nostre giornate mancano stimoli, punti di aggregazione e di dibattito. Nonostante ci siano forti esigenze da molti studenti”. All’incontro hanno partecipato anche i ragazzi e le ragazze di Confluenza, una rete torinese che cerca di unire le diverse realtà ecologiste sul territorio piemontese: “Spesso a Torino si polarizzano le attività, e si propone poco sul resto dei territori. Ci siamo resi conto di quante realtà affini alla nostra realtà esistano, e siamo noi a doverci spostare per conoscerle” spiega Massimiliano. Ludovica, sempre della rete Confluenza, aggiunge una riflessione: “Andando a conoscere i vari comitati, anche qui ci siamo resi conto che – riguardo al piano territoriale e di consumo di suolo – quello che viene imposto dalle istituzioni spesso non rispecchia le vere necessità del territorio e dei cittadini che lo abitano”.
Entrambi i gruppi dei giovani ecologisti propongono più approfondimenti sui vari temi e chiedono alle istituzioni di essere ascoltati: “Spesso veniamo declassati come i partiti del No, senza che ci si renda conto che le idee che proponiamo sono moltissime. Non ci limitiamo ad opporci su ogni cosa, ma cerchiamo di dimostrare che dei modi diversi esistono. Per vivere in modo più consapevole il consumo, la produzione e la realtà di ogni giorno”.