RIVOLI – Al Commissariato di polizia di Rivoli, l’attività continua con i soliti ritmi sostenuti, come durante tutto il resto dell’anno. Numerosi sono i cittadini ancora presenti all’interno; chi chiede il passaporto, chi deve formalizzare una denuncia o chi, semplicemente, vuole delle informazioni. All’improvviso però, all’ingresso si presenta un bimbo accompagnato da mamma e papà e al citofono la richiesta appare subito inusuale: “buongiorno, mi chiamo Alessandro, ho 6 anni e da grande vorrei fare il poliziotto, posso entrare?” Dopo un attimo di comprensibile perplessità, il piantone apre, i tre entrano, i genitori si scusano, ma a prendere la parola è sempre lui che, con voce un pò sommessa ma determinata, continua: “io abito a Collegno e da molto tempo avevo il desiderio di parlare con dei poliziotti. Da grande vorrei diventarlo anch’io!…” Alessandro viene accolto come un ospite d’onore, gira tutti gli uffici, osserva attentamente tutto e tutti e così, giunto nell’ufficio più importante, chiede di poter fare una foto seduto al posto del dirigente, orgoglioso del tricolore a suo fianco e del Presidente della Repubblica alle sue spalle. Ma è subito dopo che i suoi occhi si riempiono di gioia; nel cortile ci sono le volanti e le portiere si aprono. Per un attimo pensa ad un giro in città, ma comprensibilmente non si può; l’emozione sale comunque alle stelle quando, seduto al posto di guida, pigiato quel tasto, i lampeggianti si azionano e la sirena parte assordante. “Quando andrò a scuola, lo racconterò subito alla maestra e ai miei compagni!”. Resta il tempo per i saluti, per una foto ricordo con Marco ma, soprattutto, per una promessa: “un giorno diventeremo colleghi!”. Ciao Alessandro, grazie della visita!
