di SABINO SASSO
RIVOLI – Anche nel Torinese, lunedì 5 febbraio, è arrivata la protesta degli agricoltori, più precisamente a Rivoli, in un campo adiacente la tangenziale di Torino ed a qualche centinaia di metri dal Interporto Sito, si sono riuniti centinaia di agricoltori del territorio, oltre 400 mezzi giunti da tutto il Piemonte. Come racconta Mauro Racca, uno degli organizzatori di questa protesta, si temevano disagi per la circolazione, ma così non è stato, se non qualche rallentamento degli automobilisti che con i clacson manifestano la loro vicinanza alla protesta. Gli agricoltori ci tengono a specificare che per il momento non prevedono alcun tipo di blocco stradale o di arrecare disagi al traffico, piuttosto vogliono far evincere i loro disagi che vivono tutti i giorni nel loro duro lavoro che viene messo a rischio dalla concorrenza sleale dei paesi esteri dove ci sono leggi più permissive e si ha la possibilità di utilizzare qualsiasi tipo di pesticida per abbattere i costi di produzione. Inoltre ci tengono a tenere in alto il discorso della qualità dei loro prodotti made in Italy, a tutela del consumatore finale. Il problema coinvolge tutti i cittadini Italiani ed Europei, infatti manifestano anche contro le politiche agrarie comuni europee che impongono l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni incolti, ma nel mentre si continua ad importare grandi quantità di cibo da paesi extra Ue, il presidio permanente andrà avanti fino a al 9 Febbraio, data ultima concordata con le forze dell’ordine per l’occupazione del terreno, dopo quella data gli organizzatori decideranno su quali iniziative portare avanti.