CINTURA DI TORINO – Condanna di un anno e due mesi per il bidello sessantenne, processato a Torino con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazza, che all’epoca dei fatti aveva sedici anni: il 5 dicembre è arrivata la sentenza con rito abbreviato. Nel mese di ottobre del 2021 l’uomo aveva palpato una studentessa delle scuole superiori, conosciuta nell’istituto dove lavorava, in un comune della cintura di Torino.
L’uomo è stato condannato per il reato di violenza sessuale, ma con l’attenuante dei “casi di minore gravità”, che prevede sconti di pena fino a due terzi. Il bidello dovrà anche risarcire la vittima, ora maggiorenne, con una somma provvisionale di 5.000 euro. La procura aveva chiesto la condanna a quattro anni e due mesi di reclusione, tenendo conto all’epoca la vittima era minorenne, e dell’abuso di autorità.
I fatti sono avvenuti in una giornata di ottobre del 2021. Il bidello aveva invitato la ragazza (allora sedicenne) a mangiare fuori, ma prima l’aveva attirata a casa sua con la scusa di dover prendere i soldi e doversi cambiare. Dentro l’abitazione, l’uomo avrebbe toccato la ragazza fino al fondoschiena mentre le “chiedeva” un abbraccio. Sentendosi in difficoltà, la studentessa aveva quindi chiesto aiuto chiamando un’amica sul posto. Il bidello avrebbe fatto delle avance anche a lei, secondo la testimonianza fornita dalle giovani durante l’inchiesta. Successivamente, nel viaggio di ritorno in auto per riaccompagnarla a casa, rimasto nuovamente solo con la vittima, il bidello le avrebbe chiesto un bacio per poi toccarle l’interno coscia.
La ragazza ha poi raccontato tutto ai genitori e alla scuola, che ha licenziato il collaboratore, ed è partita la denuncia per violenza. Durante l’inchiesta sono emersi anche i messaggi tra il bidello e la vittima. Tra cui l’ultimo, inviato alla ragazza dopo aver saputo del licenziamento. “Mi dispiace, ma era tanto che non sentivo un brivido così”.