A CASELETTE LA SCALA DELLA LEGALITÀ, SIMBOLO DELLA LOTTA ALLA MAFIA

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CASELLETTE – Caselette ha un nuovo simbolo della lotta alla mafia. È la Scala della Legalità in piazza Cays inaugurata alla presenza di Giuseppe Lumìa, ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Cristina Caccia, figlia di Bruno Caccia e Daniele Valle, vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte. Dopo Alpignano, adesso la “Scala della Legalità” delle vittime di mafie giunge alla tappa del comune di Caselette, sempre nel suggestivo territorio che si estende all’ingresso della meravigliosa val di Susa. Il luogo scelto è simbolico, la centrale Piazza Cays, ogni scalino colorato di verde, bianco e rosso e con i nomi da non dimenticare di persone uccise dalla mafia: Beppe Alfano, Rita Atria, Paolo Borsellino, Bruno Caccia, Graziella Campagna, carlo Alberto Dalla Chiesa, Federico Del Prete, Giuseppe Di Matteo, Giuseppe Diana, Claudio Domino, Annalisa Durante, Giovanni Falcone, Libero Grassi, Domenico Geraci, Boris Giuliano, Peppino Impastato, Anatolij Kirol, Pio La Torre, Giuseppe Letizia, Emanuela Loi, Attilio Manca, Lollò Cartisano, Pino Puglisi, Santa Puglisi, Placido Rizzotto, Matilde Sorrentino, Valentino Terracciano e Gelsomina Verde. Nomi, storie, battaglie, dolore, da non scordare. “Caselette ha intrapreso un percorso contro le mafie – ricorda il Sindaco Pacifico Banchieri – con la nostra Sala Consiliare intitolata a Bruno Caccia, i giardini di Località Villaggio a Felicia e Peppino Impastato e ora siamo qua ad inaugurare la scala della Legalità. Diamo dei segnali importanti, perchè non bisogna mai abbassare la guardia sopratutto qui al nord. Con la mafia non esiste libertà e democrazia”. Gli fa eco Alpignano che un anno fa aveva per prima inaugurato una scala della Legalità: “Abbiamo creato legami profondi – spiega il Sindaco Steven Palmieri – per combattere la mafia. Non possiamo mai smettere di ringraziare l’Associazione Calabresi per la legalità. Non solo scale, ma anche strade di legalità e le scuole che rappresentano la continuità e la possibilità di seminare alle nuove generazioni la determinazione a lavorare in anticipo sulla lotta alla mafia”. Grande l’impegno dell’Associazione Calabresi per la legalità: “Un lavoro intenso fatto sulla legalità sui due comuni di Alpignano e Caselette – sottolinea il Presidente Pasquale Lo Tufo – Vogliamo lasciare un posto di memoria in ogni territorio che vorrà aderire. Grande applauso per l’Istituto Comprensivo di Caselette oggi qui presente e alla presenza di Giovanni Impastato e Cristina Caccia qui presenti con noi”. Presenti tanti cittadini, Associazioni, il Corpo Musicale di Caselette e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo che hanno letto passaggi profondi, pensieri e canzoni emozionando tutta la piazza. “Sono 40 anni che è stato ucciso mio padre – racconta la terza figlia di Bruno Caccia, Cristina – lui adorava le montagne e questo posto gli sarebbe piaciuto. Mio padre ci ha sempre detto di fare il nostro dovere di prenderci le nostre responsabilità. E noi come singoli cittadini dobbiamo fare questo”. Fondamentale la memoria. “Mia madre diceva che se noi giornalmente non raccontiamo questa storia – ricorda Giovanni Impastato – si rischia di perderla. Ogni anno il 21 marzo ricordiamo tutte le vittime di mafia, ma molti di loro non hanno avuto giustizia. E dove non arrivano la giustizia e le sentenze deve arrivare la nostra memoria”. Una scalinata che ha colpito Giuseppe Lumìa, ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia: “Quando si è in crisi, quando si è sfiduciati, quando si sente il bisogno di prendere fiato, una sosta davanti alle “Scale della Legalità”, dove su ogni gradino sono scolpiti i nomi delle vittime della mafia, rigenera, ispira e rimotiva. L’Associazione dei Calabresi per la Legalità, guidata da Pasuale Lo Tufo , ha fatto negli anni un percorso intorno alla memoria e all’impegno contro le mafie, ma con un approccio progettuale capillare, partecipato, condiviso con le Comunità locali, le Associazioni di Volontariato, le Forze dell’Ordine e le Scuole, in raccordo con gli amministratori e i Sindaci. Le “Scale della Legalità” stanno diventando via via una risorsa progettuale di ispirazione e di impegno. Ogni gradino è dedicato ad una vittima di mafia. Ogni storia viene sviscerata dai racconti dei ragazzi, che a scuola si dedicano alla promozione della cultura della legalità antimafia. Ogni esempio li stimola a sentirsi parte attiva di idee e progetti di vero cambiamento. A Caselette il Sindaco Pacifico Banchieri ha voluto sostenere la realizzazione della Scala della Legalità nella Piazza principale della sua stupenda e operosa Comunità. Dopo Alpignano, guidata dal Sindaco Steven Palmieri Sindaco , altri sindaci hanno avviato lo stesso percorso. Ma è arrivato più che mai il tempo di passare dall’Antimafia del “giorno dopo” a quella del “giorno prima”, così la liberazione dalle mafie può diventare una realtà”. Presente anche la Regione con Daniele Valle, vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte: “Io amo la montagna perché offre un punto di vista differente. Così come queste scale che ti obbligano a rallentare, a farsi leggere e a riflettere. Per vedere le cose diversamente bisogna salire in alto, senza scorciatoie, con fatica. Ma da lassù riesci vedere meglio. Per non abbassare la guardia, perché la mafia è in mezzo a noi e non dobbiamo sottovalutarla mai”.

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