COLLEGNO E IL DEGRADO A LEUMANN: I VOLONTARI NON POSSONO SOSTITUIRE IL COMUNE

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di REBECCA DE BORTOLI

COLLEGNO – Per approfondire le tematiche sul villaggio Leumann abbiamo parlato con una volontaria dell’Associazione Amici della Scuola Leumann, associazione nata trent’anni fa perché sembrava volessero chiudere la scuola del villaggio: c’erano troppi interventi di manutenzione da fare e pochi bambini.

La forza di quel quartiere erano proprio i fondatori di questa associazione: ex insegnanti, ex alunni e genitori degli studenti che pensavano che bisognasse prendere in mano la situazione. Iniziarono a diffondere questo loro progetto nel marzo del 1992 ed ebbero più di trecento adesioni, grazie al quale la scuola venne salvata.

In seguito ci fu una nuova minaccia: il destino del complesso sembrava dover essere quello di lasciar posto a dei palazzoni, ma il Comune decise di salvaguardarlo, ad una condizione: man mano che le case si liberavano dovevano essere date in dotazione al comune come case popolari.

Con il ricambio della popolazione si è andato a perdere il senso di comunità che legava le persone al villaggio. Ad oggi il villaggio avrebbe bisogno di molti lavori e manutenzione, ma la burocrazia sembra mettere i bastoni tra le ruote piuttosto che agevolare poiché bisognerebbe trovare un unico appaltatore per tutte le riparazioni.

Bisognerebbe però domandarsi anche come mai, nonostante le molte attività di aggregazione proposte dall’associazione, non si riesca a ricreare un senso di comunità che porti gli abitanti del villaggio ad avere cura del luogo che abitano come un tempo, e come mai non si riesca a destare l’interesse dei giovani.

Ma soprattutto ci si dovrebbe chiedere come mai l’unico punto di forza sembrerebbe essere il volontariato, che sta andando a sopperire alla mancanze comunali e a quelle della popolazione; infatti sembra che gli unici ad occuparsi realmente del villaggio siano i volontari e le volontarie dell’associazione che, giustamente, denunciano la fatica che questo comporta.

Forse è arrivato il momento che si cambi narrativa, non si può pensare che la sola risposta alle mancanze che ci sono sia il volontariato, sia per quanto riguarda la manutenzione della città sia per quanto riguarda l’aggregazione della popolazione più giovane.

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