A VALTOURNENCHE LE “POESIE SCOLPITE IN LEGNO” CON MAURO CORONA E DORINO OUVRIER

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Mauro Corona e Dorino Ouvrier

dall’UFFICIO STAMPA “BORGATE DAL VIVO”

VALTOURNENCHE – Linguaggi diversi che si incontrano, uniti dallo spazio che li ha accolti, cresciuti e che li identifica: la montagna. È Valtournenche la sede scelta da “Borgate dal Vivo”, in collaborazione con il Cervino Cinemountain, per la serata di sabato 1º agosto alle ore 21 con “Poesie scolpite sul legno” dedicata alla scultura lignea che mette a dialogo due artisti delle vette. Petali di legno, magari spigolosi, di certo forti, ma petali che hanno il profumo della linfa essiccata e l’anima di chi toglie a un tronco, una radice, per dare forma e sensazione.

Due scultori a confronto, Mauro Corona da Erto e Dorino Ouvrier da Cogne. Personalità dirompenti, cercatori di anime e forme. Esperti di essenze legnose, si confronteranno su alberi e scultura. Corona, anche alpinista, scrittore di fama, interprete di vite da far emergere da tronchi chiari; Ouvrier che nella montagna e nei legni immagina storie da scolpire e sa vedere giganti. I loro saranno dialoghi scolpiti, parole evocatrici, arte e natura.

La serata sarà arricchita da una performance di Antoine Le Menestrel, scalatore noto per avere creato una fusione di danza, mimo e arrampicata espressasi in coreografie verticali sulle facciate di palazzi e chiese. Conduce Enrico Martinet, giornalista de La Stampa di Aosta.

Ouvrier nasce nel villaggio di Epinel, a Cogne (Aosta), nel cuore del Gran Paradiso. Durante le estati in alpeggio comincia a usare il coltellino per incidere i primi rami e radici. Ama i racconti di storie e leggende di bracconieri, cacciatori, balli e feste, e proprio queste scene tradizionali diventano le protagoniste delle sue sculture. Autodidatta, ha uno stile particolare e personale. Nell’epoca del digitale, è rimasto immerso nella poesia d’altri tempi e nel legno riesce ad esprimere i sentimenti più profondi legati alla sua terra e a estrarne forme rappresentative dei momenti più significativi della vita.

Mauro Corona nasce invece a Pinè, in provincia di Trento, da una famiglia originaria di Erto (Pordenone), dove rientrerà alcuni anni dopo la nascita. Sono soprattutto i nonni a crescere lui e i fratelli finché, a seguito del crollo della diga del Vajont, viene mandato in collegio a Pordenone. Insofferente alla rigida disciplina del collegio, è tuttavia proprio grazie ad alcuni insegnanti che si avvicina alla letteratura. Dopo il servizio militare e anni di duro lavoro in una cava di pietre, riprende a scolpire il legno, attività che aveva appreso da bambino insieme al nonno. In parallelo si dedica all’arrampicata, attrezzando vie di scalata in Italia e partecipando a spedizioni dalla Groenlandia alla California. I suoi primi racconti vengono pubblicati sul quotidiano “Il Gazzettino” grazie a un amico giornalista. Nel 1997 Corona esordisce a livello editoriale, con una carriera che da allora continua in modo regolare, mentre il primo amore per la scultura torna in vita quando viene ispirato dalle forme che lo colpiscono durante le passeggiate tra i boschi della Val Vajont.

Si ricorda che l’evento è gratuito. Per maggiori informazioni e prenotazioni scrivere un e-mail all’indirizzo info@borgatedalvivo.it oppure visitare il sito www.borgatedalvivo.it.

 

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