di ANDREA MUSACCHIO
ALPIGNANO – Il malcontento degli italiani continua a non placarsi. Nelle scorse settimane, ad Alpignano, si è formato un gruppo di “partite Iva” (così si fanno chiamare, ndR), composto da artigiani, industriali, imprenditori, ristoratori, veterinari, parrucchieri, estetisti e tante altre realtà piccole o grandi del paese. Tutti uniti dai dubbi e dalle paure finanziarie portate nelle nostre vite dall’emergenza Covid-19.
“Vogliamo che qualcuno ci ascolti – spiegano Flavio Castagno ed Ivan Vecchi, gli esponenti del gruppo – Non riusciamo a metterci in contatto con nessuno. Purtroppo, come la maggior parte dei commercianti italiani, non sappiamo cosa fare. Quando e come riapriremo. Certamente sappiamo che la riapertura sarà diversa e che necessita di un grande sforzo finanziario“.
L’assenza di dialogo con il Comune ha portato diversi malumori ad Alpignano. “Abbiamo provato più volte a metterci in contatto con l’amministrazione e anche con il Prefetto. Abbiamo creato una Pec apposita per l’occasione. Sappiamo che l’hanno presa in considerazione, ma non ci hanno mai risposto. Non crediamo che fisseranno un appuntamento per incontrarci. Purtroppo ad Alpignano siamo commissariati, ed è vero che il commissario prefettizio deve svolgere solamente funzioni ordinarie, ma questa è una situazione straordinaria. Siamo in un’emergenza senza precedenti. Le partite Iva, come tutti i commercianti del paese, tengono in vita il comune“.
Flavio ed Ivan sottolineano che comunque questo non è un gruppo di protesta: “Abbiamo scelto di unirci per fare un’unica grande richiesta. Questo gruppo comprende le partite Iva di qualsiasi dimensione e categoria economica di Alpignano. Ci sono i tatuatori, gli edili, i costruttori, gli artigiani, un medico e tanto altro ancora. Stiamo parlando di un ampia categoria. Ognuno di loro sa bene cosa chiedere al Comune, ma soprattutto cosa proporre. Purtroppo le tasse non sono cambiate. Ma se non possiamo lavorare, come facciamo a pagare tutto quanto? Questo discorso non si limita alle partite Iva, ma è un discorso generico che tocca tutti quanti. Proprio per questo vogliamo cercare delle soluzioni insieme. Magari chiedendo di ridurre l’Imu o la Tari. L’obiettivo è quello di far ripartire la macchina commerciale di Alpignano“.
“In molti ci chiedono cosa devono fare per lavorare o per essere in regola. Per questo chiediamo al Comune di essere più presente. Magari aprendo uno sportello informativo per tutte le categorie. Ad oggi, per esempio, non è attivo neanche uno sportello per le imprese. Non vogliamo per forza dei soldi. Vogliamo solamente che qualcuno prenda in mano la situazione e non ci abbandoni in questa emergenza” concludono i portavoce del gruppo.