- Coloro che faranno parte della squadra, con quale tutela da parte delle istituzioni territoriali possono andare per le strade a controllare altri cittadini?
- Con quale ruolo possono avere il diritto-dovere di controllare chi non rispetta le regole e come possono farlo?
- Siamo sicuri che queste persone non fanno parte di quel “segmento” dei cittadini che è asintomatico? Hanno fatto oppure faranno un tampone per capire se, prima di operare, possono contagiare chi controlleranno? Con il rischio di essere a loro volta contagiati.
- Non sarebbe più corretto chiedere al Prefetto maggiori risorse economiche e umane (come i carabinieri, l’esercito) per scovare i furbetti?
- Non sarebbe più opportuno un richiamo alla responsabilizzazione di tutti cittadini che non escano di casa e siano custodi delle norme presenti comunicando eventuali anomalie alle autorità preposte.
Non è la prima volta che la giunta grugliaschese intraprende “strade alternative” senza tenere in conto i possibili rischi e l’importanza delle competenze.
Ad inizio del mese di marzo, quando il Covid-19 aveva fatto i primi contagi e le scuole erano state chiuse per rischio contagio, il primo cittadino di Grugliasco Roberto Montà, aveva dichiarato che voleva “raggruppare” i bambini nei parchi pubblici, per poter svolgere le lezioni scolastiche. Solo qualche giorno dopo la sua idea è naufragata per via delle regole più stringenti in materia di contenimento del contagio.
Sappiamo bene che la situazione è complessa, ma la soluzione ottimale è chiedere un intervento del prefetto e non ai cittadini comuni senza una precisa tutela. Come partito dei Verdi, ci riserveremo di scrivere al prefetto per chiedere maggiori chiarimenti in merito alla questione.
Divieto di fumare alle fermate dell’ autobus e in coda per servizi di prima necessità.