dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
GRUGLIASCO – La Città Metropolitana di Torino e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno avviato la sperimentazione di un servizio di recupero in campo della fauna selvatica classificata come pericolosa, degli ungulati, dei carnivori, dei rapaci diurni e notturni e degli ofidi (serpenti) feriti a seguito di incidenti stradali.
Nel corso di un convegno tenutosi al Dipartimento di Scienze Veterinarie a Grugliasco, il servizio è stato illustrato a tutti gli Enti e soggetti pubblici e privati interessati alla tematica: Comuni, Ambiti Territoriali e Comprensori Alpini di Caccia, Regione Piemonte, servizi veterinari delle Asl, Carabinieri forestali e polizie municipali.
I sanitari del CANC-Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco esperti in materia curano ogni anno oltre 3000 animali selvatici rinvenuti in difficoltà e recuperati da privati cittadini o dagli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino, che da una ventina di anni collabora con il centro universitario nell’ambito del progetto “Salviamoli Insieme”.
Il nuovo servizio sarà attivabile 24 ore su 24 tutti i giorni, con una chiamata al numero telefonico 349-4163385. Il Dipartimento Universitario di Scienze Veterinarie curerà il servizio per conto della Città Metropolitana di Torino, che sconta una notevole diminuzione del personale in servizio, non sostituito dalla Regione Piemonte, responsabile delle assunzioni per tale Funzione specializzata.
“Abbiamo fatto una scelta tecnica e politica e importante, nella convinzione di dover garantire sul territorio un servizio importante e apprezzato dai cittadini. – sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera Metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora – Continuiamo a chiedere alla Regione di poter assumere con adeguate risorse nuovi agenti faunistico-ambientali per garantire il turnover e per continuare ad esercitare per conto della Regione stessa una funzione specializzata importante. Occorre comunque costituire un tavolo permanente con tutti i soggetti che la legislazione regionale identifica come coinvolti nella gestione della fauna selvatica. Tra un anno verificheremo con tutti quei soggetti i risultati della convenzione con il CANC e le prospettive per la prosecuzione del servizio e per il suo finanziamento”.
“Il cittadino potrà chiamare il mnumero telefonico 349-4163385, che lo metterà in contatto con un operatore specializzato. – spiega il professor Giuseppe Quaranta del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino – Parlando con l’operatore occorre cercare di identificare correttamente il luogo in cui è presente l’animale ferito o in difficoltà. L’operatore può nell’immediato dare consigli su come comportarsi in attesa dell’intervento dei sanitari veterinari”.
“I tecnici che rispondono ai cittadini sono in possesso di una laurea che li abilita a soccorrere e gestire nel modo più corretto la fauna selvatica, tutelando l’incolumità propria e degli animali. – spiega a sua volta la dottoressa Mitzy Mauthe Von Degerfeld, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino – L’esperienza accumulata in anni di servizio presso il nostro Dipartimento consente ai tecnici di valutare se, nei casi meno gravi, il cittadino può portare direttamente al CANC gli animali rinvenuti o se, invece, occorre un intervento diretto da parte di personale in grado di manipolare in maniera corretta animali che non sono abituati al contatto con l’uomo e possono subire danni gravi a seguito di un intervento errato”.
Per conoscere gli aspetti organizzativi e gestionali del servizio è possibile consultare il portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina www.cittametropolitana.torino.
La Funzione specializzata Tutela della Fauna della Città Metropolitana di Torino e la Struttura didattica speciale Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino hanno una lunga e proficua tradizione di collaborazione ed hanno recentemente rinnovato la convenzione che ha reso possibile il successo del progetto “Salviamoli Insieme”, garantendo il soccorso sanitario e la cura degli animali selvatici ritrovati in condizione patologica o feriti e i successivi interventi riabilitativi.
Come spiega la Consigliera delegata Barbara Azzarà “la legislazione regionale prevede che i Comuni, gli Ambiti Territoriali di Caccia, i Comprensori Alpini, le Province e la Città Metropolitana di Torino provvedano a destinare gli animali selvatici ritrovati in difficoltà a centri di recupero per la cura e riabilitazione, con l’obiettivo di una loro possibile reimmissione nell’ambiente naturale: è quello che la Provincia di Torino fino al 2014 e la Città Metropolitana di Torino dal 1° gennaio 2015 hanno fatto e fanno, grazie all’impegno del personale della Funzione specializzata Tutela della Fauna, con un’elevata percentuale di successo nella reimmissione in natura”.