dall’ANPI DI GRUGLIASCO
GRUGLIASCO – Abbiamo ancora memoria dei campi di sterminio? La Repubblica Italiana ha riconosciuto e approvato la legge che istituisce il giorno della memoria (27 gennaio, anniversario della liberazione del lager di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica) ben prima delle Nazioni Unite.
Viviamo una fase storica in cui i neofascisti si sentono forti, non solo a causa della scomparsa dei protagonisti della Resistenza partigiana e della progressiva perdita della consapevolezza collettiva, ma anche perché sembra che in larga parte l’antifascismo sul piano istituzionale e organizzato abbia abdicato al proprio ruolo di custode e trasmittente dei valori della Guerra di Liberazione dal nazifascismo.
L’apertura di nuove sedi di soggetti razzisti, nazionalisti e omofobi che si richiamano la nazifascismo, come Casapound, Forza Nuova, Lealtà e Azione, e recentemente Aliud a Torino in Borgo San Paolo, avviene sistematicamente su tutto il territorio nazionale e sono solo poche avanguardie a opporvisi, dentro e fuori le istituzioni, spesso accusate di vivere nel passato e di riproporre un conflitto concluso e che “non c’è nessun pericolo di fascismo” perché “la guerra è finita settant’anni fa”.
Quasi sempre ci si mobilita per chiudere le sedi neofasciste anziché per impedire che aprano.
Tutto questo avviene perché, a causa della crisi del capitalismo e dell’impoverimento economico e culturale della popolazione, esiste un senso diffuso di violenza contro il diverso, di razzismo, omofobia, paura che viene cavalcata e capitalizzata come consenso da una destra, in questo unitaria e plurale, che rivendica la sua diretta discendenza dal fascismo, dittatura razzista e sanguinaria che tramite la guerra di sterminio razzista aveva provato a eliminare le “razze inferiori” (ebrei, slavi, zingari) e gli oppositori (comunisti, socialisti, anarchici, progressisti) scatenando la più grande guerra che la storia umana abbia mai vissuto: la Seconda Guerra Mondiale, con oltre 50 milioni di morti, i lager e l’uso per la prima volta della terribile bomba atomica.
Fascisti, razzisti, revisionisti esprimono da sempre la loro paura e la loro estraneità per la civiltà e la democrazia, la libertà e l’uguaglianza.
Ora siamo di fronte a un ulteriore passaggio di fase: la perdita del senso dell’orrore dell’Olocausto e dei campi di sterminio, di cui il fascismo italiano fu attivo e concreto protagonista, con le leggi razziali e le deportazioni di ebrei e antifascisti nelle fabbriche della morte naziste.
L’infamia e la barbarie di cui la destra italiana è portatrice ancora oggi sono palesemente in contrasto con la Costituzione repubblicana e i valori della lotta di Liberazione.
Siamo sempre di fronte a una destra che con le sue azioni violente e il suo odio contro i diversi si oppone apertamente all’identità democratica e antifascista della Repubblica italiana: ci riporta alla mente la vigliaccheria del Duce, che dopo aver servito il Terzo Reich occupante con la Repubblica Sociale Italiana, provò a fuggire con l’oro della Patria indossando una divisa nazista, ma fu scoperto e giustiziato dalle forze della Resistenza partigiana.
Le minacce a Liliana Segre non possono e non devono passare sotto silenzio: è vergognoso che la destra non abbia espresso voto favorevole a una commissione parlamentare incaricata di operare contro l’odio, la discriminazione, il razzismo e la xenofobia.
Noi siamo Liliana Segre, noi siamo la sua famiglia, noi siamo il suo popolo: noi siamo la sua scorta, popolare e antifascista.
Grugliasco ancora una volta afferma la propria identità antifascista di città partigiana e solidale: invitiamo le istituzioni locali ad assumere tutte le iniziative opportune affinché Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e oggi senatrice della Repubblica minacciata e costretta alla protezione sotto scorta armata, sia riconosciuta come cittadina onoraria della nostra Città, antifascista e partigiana.
Nelle prossime settimane seguiranno iniziative pubbliche di sostegno all’iniziativa elaborata all’interno del Consiglio Comunale di Grugliasco.