da RIVALTA SOSTENIBILE
RIVALTA – Su proposta di Rivalta Sostenibile, il Comune di Rivalta ha finalmente tradotto in pratica le modalità di iscrizione all’anagrafe comunale dei migranti che hanno presentato richiesta di asilo.
Da mesi, molti amministratori locali hanno responsabilmente disapplicato le disposizioni dei cosiddetti decreti Salvini che tentano di ostacolare il legittimo riconoscimento di diritti a queste persone in difficoltà. Con particolare rilevanza sono emerse l’azione del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’esempio del già Sindaco di Riace Domenico Lucano. Negli stessi mesi l’amministrazione De Ruggiero ha fatto molti annunci in merito a questi temi ma alle parole non era seguito alcun atto concreto.
Come noto, l’iscrizione all’anagrafe è condizione irrinunciabile per trovare lavoro e una casa, che sono i presupposti fondamentali per avviare qualsiasi percorso di integrazione. Pertanto Rivalta Sostenibile ha deciso di agire affinché sia riconosciuta, senza esitazioni, l’iscrizione all’anagrafe a tutti i cittadini stranieri che ne hanno legittimamente diritto avendo presentato richiesta di asilo. Per ottenere questo, alcuni giorni fa abbiamo depositato una mozione per dare un preciso indirizzo al Sindaco da parte del Consiglio Comunale.
Combinazione ha voluto che, proprio la stessa mattina del Consiglio, è arrivato un primo risultato tangibile: il Sindaco (forse ispirato dalla nostra iniziativa) ha fatto la prima iscrizione di un migrante nella nostra anagrafe. Un gesto importante ma che deve passare dal simbolismo alla quotidianità.
Proprio per questo abbiamo sostenuto con ancora più forza la nostra mozione. Dopo un po’ di discussione, malgrado le perplessità espresse dal Sindaco, il Consiglio ha approvato la mozione proposta dal gruppo di minoranza di Rivalta Sostenibile, con alcuni emendamenti suggeriti dalla maggioranza. Speriamo che questo possa essere, finalmente, un passo avanti per una Rivalta solidale e accogliente. E che non ha paura di opporsi a leggi palesemente anticostituzionali e razziste.