di ANDREA MUSACCHIO
RIVOLI – Nella giornata di oggi, giovedi 1° agosto, un dipendente del punto vendita dell’Auchan di Rivoli si è sentito male durante il suo orario lavoro. Il dipendente, di nome Raffaele De Luca, ha accusato un malore alle anche ed è, per lui, il secondo episodio nell’arco di due mesi. Come spiega il segretario della Cisl Fisascat, Sabatino Basile a Cintura Ovest: “È capitato un fatto grave. Un lavoratore, tra l’altro un nostro delegato sindacale della Cisl, ha avuto dei problemi di salute negli ultimi mesi. È in attesa di un intervento chirurgico. Ha avuto delle limitazioni da parte dei medici competenti aziendali dove lui, in attesa di questi interventi, deve poter fare alcune attività tra cui stare in cassa. L’azienda sino ad oggi non ha ascoltato quanto il referto medico della ditta medica aziendale ha posto all’attenzione. Questo lavoratore per ben due volte è stato ricoverato in ospedale, perchè mentre lavorava nella posizione in cui non può assolutamente stare, si è sentito male e l’hanno portato con la croce rossa in ospedale. Premetto che il direttore del punto vendita, ha detto al lavoratore (e verbalmente anche a me), che l’avrebbe spostato alle casse ma ad una condizione: ossia di dover sottoscrivere, momentaneamente, un contratto di lavoro con termini di flessibilità. Un accordo che non esiste da nessuna parte, non è mai stato fatto. È stato tirato fuori anni fa e si utilizza nelle casse su base volontaria e che l’azienda propone. A lui, però, è stato imposto. Questo accordo significa, lavorare di più per poi recuperare quelle ore durante i vari periodi dell’anno. Ma è possibile che questo lavoratore, che deve lavorare di meno e fare un lavoro che non lo renda usurato, riceva una risposta del genere? Oggi purtroppo è ricapitato, perchè ancora non l’hanno spostato in quel settore cassa, perchè non ha firmato questo contratto, nonostante il medico abbia scritto che deve essere spostato. Siamo arrivati alla follia. Tra l’altro proprio oggi, all’inaugurazione del primo giorno dove Auchan con Rogito è diventata Conad. Quindi c’è proprio l’acquisizione. Al momento dobbiamo fare ancora l’accordo nazionale, perchè ci dobbiamo incontrare a Roma tra agosto e settembre. La consigliera di pari opportunità aveva già scritto ad Auchan la scorsa settimana, dove invitava urgentemente di andare da loro per discutere questo atto. Partirà un atto giuridico e la convocazione dell’Auchan da parte della consigliera di pari opportunità. Siamo in attesa che Auchan vada a discutere in questi istituti. Ci sarà un azione giuridica, non mobilitativa, in fase istituzionale preposta con le pari oppurtuinità“.
“Questo è il mio secondo pronto soccorso che faccio. – spiega Raffaele De Luca – Io sono in possesso di due referti medici da parte del medico competente. Dove prima ha fatto un referto con la limitazione di 7kg, scrivendo che non potevo salire sulla scala. Io ho richiesto di fare una seconda visita e mi ha scritto un altro referto dopo aver visto tutta la documentazione. Nel referto viene scritto che io debba essere spostato come addetto casse con le varie limitazioni. Non sono mai stato ascoltato e neanche mai spostato. Io avevo fatto il colloquio con il direttore, dicendoli che non stavo bene. Lui mi proponeva di andare in cassa ma ad alcune condizioni, firmando un contratto. Questo contratto è una specie di flessibilità, dove devi accettare di lavorare la domenica, dove devi fare cambi orari oppure fare più ore. È un contratto che non esiste nelle organizzazioni sindacali. Non è riconosciuto neanche dall’ispettorato del lavoro. Infatti la richiesta di questo contratto la fa il lavoratore, è un accordo volontario. Addirittura so anche che il lavoratore se vuole uscire da questo contratto può farlo. Ma comunque io non l’ho accettato, io ho chiesto di andare in cassa per motivi di salute e non perchè voglio fare il cassiere. Non è che se faccio 8 ore in cassa sto bene e posso ballare. Adesso loro mi girano alla larga e oltre tutto non mi hanno messo in una mansione più leggera. Io sono una scaffalista e carico nei reparti più pesanti dell’ipermercato, quello delle bevande dove carico vini, birre e succhi. Non mi hanno detto di andare a caricare nei dolci, ad esempio, mentre cercano una quadra per agevolarmi“.
La situazione di Raffaele è piuttosto grave. Lui è in attesa di ricevere le protesi per entrambe le anche. Nonostante abbia parlato più volte con il direttivo, il suo ruolo da scaffalista non è cambiato causandogli questo malore: “Oggi ho avuto un forte dolore all’anca, perchè quando tiri su dei pesi, o devi fare movimentazioni, le anche si infiammano. Ora sono in lista per una protesi, la situazione è abbastanza grave. Appena hanno visto le radiografie al pronto soccorso mi hanno subito chiesto come mai abbia delle anche ridotte così. Abbiamo sollecitato la consigliera delle pari opportunità per fare un incontro. Abbiamo avuto l’incontro con loro e adesso hanno inviato un mandato al direttivo dove chiedono entro quindici giorni di presentarsi dalla consigliera. Siamo in attesa di avere un riscontro tra tutte le parti“.
L’ospedale, oltre ad aver riconosciuto l’aggravarsi della patologia, ha dichiarato per Raffaele l’infortunio: “Questa cosa è grave – continua Sabatino Basile – perchè l’azienda Auchan, nonchè oggi Conad, andrà ad aggravare il costo economico sui margini. Perchè un infortunio costa. Tutto per della negligenza, in quanto nessuno ha voluto eseguire quanto la visita medica aziendale prevedeva, ossia di spostarlo alle casse. Il lavoratore questa mattina è incappato in questa malasorte dove ovviamente gli hanno dichiarato l’infortunio. Un conto se non era previsto ma visto che lo era, non si può far rischiare al lavoratore e alla stessa azienda. Perchè se succede qualcosa come oggi, ed è andato in infortunio, l’infortunio ha un costo e non da poco conto.”