di ELENA DOMENEGHETTI (psicologa specializzata nell’apprendimento) e CONSUELO MARAZZITI (psicoterapeuta ed esperta in dinamiche adolescenziali)
RIVOLI – “Ma perché devo studiare?”, questa è la domanda che tutti i ragazzi si fanno e che a volte rivolgono esplicitamente ai loro genitori. Sono studenti che non riescono più a dare un significato al loro percorso scolastico e quando le cose non hanno un senso si tende ad allontanarsi da esse.
La conoscenza ha bisogno dello studio, lo studio ha bisogno di interesse e motivazione per essere vissuto come elemento necessario di crescita personale. La passione è un grande volano e permette di impegnarsi e sacrificarsi per raggiungere l’agognata meta; la passione può essere legata ad un talento personale o indotta da qualcuno che fa scoprire gli aspetti più nascosti di un argomento, che incuriosisce e che stimola il desiderio di approfondirlo.
La scuola dovrebbe avere questa valenza: essere il legame tra ciò che si conosce e ciò che si ignora ed essere da stimolo continuo per continuare a ricercare nuove informazioni tali che possano aggiungere conoscenze al ragazzo e indurlo a continuare a costruirsi la propria strada che lo porterà ad essere un adulto consapevole e propositivo.
Attraverso le nuove conoscenze, ed appropriandosi del proprio percorso, il ragazzo potrà dare un significato alle esperienze che fa e essere anche più consapevole dei propri punti di forza che diventeranno i fulcri su cui poggiarsi nei momentI di difficoltà.
L’istituzione scolastica troppo spesso richiede presenza, disciplina ed esecuzione dei compiti senza occuparsi di ciò che si nasconde dietro questo processo così complesso com’è quello dell’apprendimento. Il ragazzo non si sente coinvolto e quindi non partecipa subendo tutto ciò che avviene in classe e non vede l’ora di fuggire da quel luogo che sente così lontano ed inutile.
Tutti hanno fatto l’esperienza di aver conosciuto un insegnante appassionato e coinvolgente e sanno quanto questo possa fare la differenza per impegnarsi a voler diventare come lui, per avere un modello di riferimento in grado di indicare la strada con il proprio atteggiamento e che crea giorno dopo giorno, quell’alleanza con il ragazzo in grado di fornire motivazione e desiderio di continuare nonostante le difficoltà.
Anche i genitori possono fare molto attraverso il dialogo e l’esempio, attraverso il confronto continuo su cosa significhi diventare adulti. A volte si sbagliano le parole e a volte non si riescono a trovare e ci si arrovella su come fare per supportare il proprio figlio in un momento di difficoltà che spesso investe anche tutta la famiglia.Indagare sulle cause senza invadenza e provare ad ascoltare possono essere il primo importante passo.
L’apprendimento e lo studio sono processi di crescita complessi, perché affiancati dalle sfumature del diventar grandi. La scuola è un impegno che richiede lo sviluppo di competenze, dall’acquisire una maggiore consapevolezza rispetto alle proprie capacità fino ad arrivare alla pianificazione dei tempi di studio così da poter permettere momenti di svago. I ragazzi sempre più spesso realizzano di non possedere delle strategie utili, non comprendono l’importanza di possedere un metodo che li guidi verso un percorso di studi efficace. La scuola deve diventare un gioco di squadra tra la famiglia e i ragazzi, perché è all’interno di quelle aule che muovono i loro primi passi verso la maturità, non solo didattica ma anche emotiva.
Quando i genitori devono guidare e quando devono lasciarli sperimentare? Quando è opportuno intervenire e quando invece è utile fermarsi e permettere che il palcoscenico della scuola veda i figli come unici protagonisti? L’apprendimento è un teatro di emozioni e conoscenze che meritano gli applausi più forti.
I primi giorni di marzo, presso il nostro studio, si terrà un seminario su questo importante argomento che investe emotivamente molte famiglie. Il seminario sarà condotto dalle Dott.sse Marazziti e Domeneghetti, metteremo a disposizione le nostre competenze per affiancarvi nel complesso, ma meraviglioso ruolo genitoriale.
Vi aspettiamo sabato 16 marzo alle h 15:00 in corso Susa 299/B , a Rivoli presso il Business Palace.
Per info e prenotazioni elena.domeneghetti@icloud.com oppure 339-8606255.
(Informazione pubblicitaria a cura della New Press)