DALLA CITTA’ DI GRUGLIASCO
GRUGLIASCO – In un contesto che da anni vedeva sempre più degradata la situazione della cascina Armano (soggetta ad occupazioni continue e abbandono di rifiuti), difficoltà a sviluppare gli interventi previsti dal Piano Regolatore, fragilità di una viabilità a servizio di un flusso di 12 milioni e 700mila clienti annui del centro Commerciale Le Gru e la necessità di rinnovare la stessa Shopville a oltre 25 anni dalla sua realizzazione, nasce un progetto integrato, un mix di servizi, residenze ed attività commerciali ora assenti in città, capace di riqualificare gli spazi e restituire nuova linfa vitale a Borgata Lesna, alle Borgate vicine (Quaglia e Gerbido) ed a tutta la città.
Il primo asse del progetto è costituito dalla riqualificazione dell’area della Cascina Armano, a opera di Sogi Srl, e ruoterà intorno al ritorno del cinema a Grugliasco, prevedendo la realizzazione di una multisala cinematografica da 12 schermi e 2.200 posti pensata e immaginata, anche in termini di servizi collaterali, per un pubblico di famiglie. Il progetto complessivo prevede il recupero degli edifici storici: la villa e la cappella che costituiranno il fulcro di una corte a uso pubblico su cui si affacceranno la multisala, attività legate alla ristorazione, ludico-ricreative e showroom.
Nel contesto del progetto, grazie alla collaborazione dei diversi soggetti proprietari delle aree, è prevista inoltre la redistribuzione degli interventi di edilizia residenziali previsti dal Piano Regolatore nell’adiacente area “Di Vittorio”, e conosciuti come “Torre Lesna”, realizzando tre palazzine più basse, al posto della torre alta prevista, senza alcun incremento delle volumetrie già a disposizione. Questa redistribuzione delle diverse funzioni consegna alla borgata una grande fascia verde pubblica, mille nuovi parcheggi funzionali sia alle attività del nuovo polo di servizi ed al commercio già esistente, sia come interscambi per gli utenti della nuova fermata ferroviaria della SFM5 che verrà realizzata, entro il 2023, all’altezza dell’ambito oggetto di riqualificazione.
Rfi sta infatti completando il progetto definitivo della nuova fermata di Borgata Quaglia-Le Gru, insieme a quella di Torino San Paolo e S.Luigi di Orbassano, che saranno operative sul collegamento SFM5 Torino Stura – S.Luigi. La nuova fermata sarà dotata di due marciapiedi da 250 metri attrezzati con percorsi tattili per non vedenti, pensiline, scale e ascensori che garantiranno l’accessibilità di tutte le persone dal livello strada alle banchine ferroviarie. La progettazione definitiva sarà conclusa entro il mese di giugno per poi proseguire con l’iter autorizzativo, mentre per il prossimo anno è previsto l’avvio della procedura di gara per l’affidamento dei lavori.
La fermata, secondo asse del progetto di riqualificazione di un’area complessiva compresa tra strada Antica di Grugliasco, via Tirreno, via di Vittorio e via Crea, sarà destinata a servire oltre 13 milioni di potenziali fruitori all’anno (2.000 studenti delle scuole presenti nelle borgate e nel complesso del Barocchio; 5.381 residenti delle borgate Lesna, Quaglia e Gerbido; oltre 12 milioni e 700mila clienti di Shopville Le Gru e della nuova area in sviluppo) abbreviando enormemente i tempi di spostamento dalla borgata al centro di Torino ed all’Ospedale San Luigi (circa 10 minuti contro gli oltre 50 attuali).
A completamento di questo progetto, infine, Shopville Le Gru subirà una trasformazione significativa, con un progetto di riqualificazione architettonica e funzionale (interna ed esterna) del centro commerciale. Il rinnovamento parte dalla conversione di spazi non utilizzati (con la realizzazione di nuove aree grazie alla copertura della terrazza e dell’attuale area di passaggio tra le due maniche del centro, all’utilizzo di una parte della zona destinata al Gru Village ed a quella dei 1.800 metri quadrati attualmente nella disponibilità del Comune di Grugliasco e alla loro conseguente valorizzazione a favore del Comune stesso) per poi prevedere un restyling degli spazi interni, un miglioramento di viabilità interna ed accessi, e la realizzazione di un parcheggio multipiano per oltre 1000 posti auto.
«Questa operazione di riqualificazione, che vede più progetti e più soggetti coinvolti nella realizzazione di una vera e propria area nuova a servizio della città e non solo è il frutto di un lungo lavoro svolto da tutti gli attori insieme agli uffici tecnici del Comune e porterà alla Città benefici sotto vari aspetti – affermano il sindaco Roberto Montà e l’assessore all’Urbanistica Emanuele Gaito – Primo fra tutti il ritorno del cinema a Grugliasco, da cui ormai da decenni i cittadini sono costretti a spostarsi per recarsi nelle sale dei comuni limitrofi e questo obiettivo si realizzerà con un progetto che non sarà soltanto una semplice multisala, ma un luogo con ristorazione e opportunità di intrattenimento per bambini e famiglie. Secondo avrà una ricaduta occupazionale importante: parliamo di oltre 300 nuovi posti di lavoro con la possibilità di stringere accordi in collaborazione con il Centro per l’Impiego per il collocamento di quote di lavoratori residenti a Grugliasco. Terzo una modernizzazione della Shopville Le Gru a oltre 25 anni dalla sua apertura e un ampliamento e innalzamento qualitativo dell’offerta commerciale senza realizzazione di nuova volumetria, ma partendo dalla riconversione degli spazi attuali. Quarto una nuova viabilità maggiormente organizzata e funzionale nella zona che avrà una ricaduta importante sia su Borgata Lesna che su Borgata Quaglia, ma anche sull’intera città, soprattutto con l’arrivo della nuova fermata ferroviaria e quinto un introito nelle casse comunali di circa 5milioni di euro che verranno impiegati in parte per la valorizzazione e la riqualificazione delle aree commerciali esistenti e per sostenere il commercio di vicinato e locale in città. In sostanza, un progetto complesso che risponde a diverse esigenze e che, soprattutto consente il recupero di una cascina storica da anni abbandonata e oggetto di svariate occupazioni e conseguenti sgomberi qual è la Cascina Armano e l’utilizzo di una vasta area su cui si sono susseguiti progetti di operatori che hanno poi sofferto di gravi difficoltà».
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