dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
TORINO – I cittadini maggiorenni residenti nei comuni di Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Druento, Grugliasco, Pianezza, Rivoli, Rosta, San Gillio, Venaria Reale e Villarbasse oppure i lavoratori che prestino servizio in un’azienda con sede in questi comuni possono ricevere un contributo di 250 euro per l’acquisto di una “bicicletta a pedalata assistita ad uso urbano”.
Devono dimostrare di dover percorrere più di 10 chilometri per gli spostamenti casa – lavoro, oppure di impiegare più di 30 minuti utilizzando il trasporto pubblico o far parte di un nucleo familiare proprietario di un’auto con motorizzazione diesel fino ad euro 5 o benzina euro 0 ed euro 1, o infine vogliano rottamare un’auto in proprietà della famiglia.
L’iniziativa rientra nel progetto denominato “ViVO: Via le Vetture dalla Zona Ovest di Torino”, coordinato dal comune di Collegno e finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente a valere sul Programma nazionale sperimentale per la mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro con il sostegno della Città metropolitana di Torino.
“Una scelta che si integra perfettamente nell’impegno del territorio metropolitano tutto per la mobilità sostenibile – commenta il consigliere delegato ai trasporti Dimitri De Vita – considerando che le biciclette a pedalata assistita non sono pensate per ciclisti pigri ma per cittadini green, fanno bene alla salute e all’ambiente“.
Il bando e la modulistica sono scaricabili direttamente dal sito www.zonaovest.to.it
Ma perché elettrica? Chi fa 10 km può benissimo spingere una city byke (e non una mountain bike comprata senza saper a cosa serve) senza per forza dover INQUINARE comprando una bici elettrica che poi non verrebbe cmq usata, perché nel nostro paese la bici NON è nella cultura
RICORDIAMOCI CHE LE BATTERIE SONO UNA FONTE DI INQUINAMENTO E CHE NON SI RICARICANO CON L’ARIA!
Il ragionamento del sig. Andrea è corretto. Inoltre il problema dell’uso della bici é la difficoltà di depositarla quando si arriva a destinazione senza rischiare furti e vandalismi. Sarebbe opportuno avere, nelle aziende, opportuni locali sorvegliati. La bici ha tempi di spostamento che mal si addicono ai tempi ristretti che la società impone, soprattutto a chi ha figli. Inoltre ľuso è condizionato dalle condizioni meteo. Inoltre si tratta sempre di un mezzo a due ruote con tutte le criticità in caso di caduta del conducente. Infine non capisco perché via le auto dopo che si è consentito di costruire paesi dormitorio nella cintura di Torino incrementando il bisogno di spostamenti dei pendolari in auto. Mi sembra si voglia chiudere la stalla dopo che i buoi sono stati lasciati scappare.