BALCONE CROLLATO, PARLA IL NETTURBINO-EROE CHE HA SALVATO I DUE OPERAI: “UNA TRAGEDIA SFIORATA”

Condividi
Filippo Mistretta

di NORMA RAIMONDO

BEINASCO / RIVOLI – Vive a Beinasco e lavora per il Cidiu di Rivoli, Filippo Mistretta, l’eroe che questa mattina a San Bernardino ha messo in salvo i due operai precipitati nel crollo del balcone di un’abitazione di via Giaveno durante i lavori di sostituzione dei serramenti esterni.

Guido i camion della raccolta rifiuti – racconta Filippo, 40 anni da compiere tra un mese – e questa mattina prestavo servizio a Valgioie. Passando in borgata San Bernardino, ho assistito al crollo dinnanzi ai miei occhi. Ho visto due sagome precipitare e la padrona di casa, dentro l’abitazione, con una faccia allibita“.

Filippo non ci ha pensato due volte: ha fermato il mezzo di fronte ad una tintoria, è corso ai piedi dell’edificio ed ha scorto  un primo uomo, leggermente più spostato, con il volto insanguinato e ferite agli arti.

Era un romeno, di poco più grande di me, ferito, ma cosciente. Alzando gli occhi, ho visto uno di quei velux spessi, di un’ampiezza di circa tre metri e mezzo per uno, pericolosamente in bilico. Sotto, a terra, un ragazzo dolorante, pieno di sangue. Non ci ho pensato due volte: l’ho sollevato e spostato lateralmente, mettendolo in sicurezza. Nel frattempo ero al telefono con i soccorsi, sentivo le ambulanze arrivare, l’elicottero volteggiava sopra di me. Ho fatto 10 passi ed è venuto giù tutto. Non ci ho pensato subito, sarei potuto morire anche io“.

Filippo realizza dopo quanto accaduto, capisce di aver salvato la vita al ragazzo, un italiano dell’apparente età di 32/33 anni, e di aver seriamente messo a rischio la sua. “Ho chiesto alle proprietarie della panetteria e della tintoria vicine se potevo pulirmi con acqua dal sangue e dalle macerie, sono stato lì ancora una mezz’oretta. Nel frattempo una vigilessa è venuta a chiedermi di spostare il camion della raccolta rifiuti, ma le ho detto di pazientare un attimo, tremavo come una foglia e lei ha capito la situazione. Appena mi sono ristabilito ed ho visto che i due uomini venivano soccorsi mi sono allontanato per riprendere il lavoro“.

Il destino, la tempestività di Filippo, l’esperienza pluriennale che nel tempo ha prestato come volontario della Croce Rossa: tanti fattori hanno permesso, venerdì mattina, di limitare i danni di quella che poteva essere l’ennesima tragedia sul lavoro.

Filippo, a mente fredda, ci ripensa. “Ho salvato la vita ad un uomo, se non l’avessi spostato sarebbe morto certamente, investito dalla caduta del serramento, pesante almeno 200 kg. Ora sto compilando la relazione di quanto accaduto per l’azienda per la quale lavoro. E il telefono suona, perchè mi cercano i giornalisti per farsi raccontare l’evento. Ma io non mi sento un eroe. Ho agito d’istinto, ho fatto quello che ritenevo giusto“.

Semplicemente, non ha voltato la testa dall’altra parte, come troppi sono abituati a fare. Non sappiamo se Filippo riceverà una medaglia, un encomio o chissà che per il suo gesto altruistico. Però, forse, meriterebbe un impiego stabile e non quella serie di contratti precari che gli vengono rinnovati di volta in volta. Per dare anche a lui un futuro sereno come quello che, questa mattina, con il suo intervento ha garantito ai due operai.

Condividi
© Riproduzione riservata

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here