PIANEZZA, POLEMICHE SUL PIANO REGOLATORE E IL TERRENO DELL’ASSESSORE

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di PINO SCARFÓ 

PIANEZZA – Sono trascorse due settimane dall’ultimo consiglio comunale, ma un punto all’ordine del giorno continua ad essere attuale e a renderlo vigente è il gruppo consiliare Pianezza Democratica. I consiglieri puntano il dito sulla delibera approvata dal consiglio, riguardante una variante al piano regolatore per poter trasferire l’edificabilità di un terreno di proprietà di un assessore della giunta su un altro terreno di proprietà di un commerciante di Cassagna. Un atto sul quale i consiglieri si sono espressi contro basandosi su questioni di opportunità etiche, pur riconoscendo che dal punto di vista formale la variante non era discutibile in quanto la legge è stata rispettata. Esponendo l’argomento, spiegano che “l’assessore acquista anni fa un terreno vicino piazza Rossi con l’intenzione di costruirci sopra, ma il terreno è parzialmente intercluso, cioè per poter accedere alla strada dovrebbe rinunciare ad una parte della sua cubatura. Il commerciante invece vorrebbe chiudere un’area della propria attività commerciale che al momento è coperta soltanto da una tettoia, ma non può più farlo perché ha già costruito quanto previsto dal piano regolatore della sua zona”. L’assessore quindi vorrebbe cedere al commerciante la quota edificabile che non può utilizzare perché, come abbiamo detto, il suo terreno è parzialmente intercluso “e pare che non abbia trovato una soluzione per l’accesso alla strada. Ma per cedere la quota edificabile c’è bisogno che il Comune predisponga una variante al piano regolatore”, e qui il parere contrario del gruppo consiliare. Un no secco “perché normalmente questo avviene in presenza di un evidente interesse pubblico e della collettività, ma in questo caso vi sono solo interessi privati, se si esclude la cessione dovuta da parte dell’assessore, del terreno per parcheggi (peraltro inferiore ai requisiti del piano regolatore) e il versamento (di legge) di una quota in denaro al Comune da parte del commerciante. La legge è rispettata. Certo, è un po’ strano che il Comune prenda parte attiva per consentire un accordo tra privati, che è essenzialmente nell’interesse dei privati, ma sappiamo che le operazioni del Comune di Pianezza sono spesso rivolte alla soluzione ‘ad hoc’ del singolo caso personale, invece che orientate a prospettive di insieme e all’interesse comune”. Pur ribadendo che non si sta commettendo nessun illecito, i consiglieri asseriscono che “non tutto ciò che non è illecito è per ciò stesso opportuno o moralmente corretto. Se una giunta favorisce con una proposta di delibera un suo assessore (e per svariate decine di migliaia di euro) forse qualche conflitto di interesse si pone e anche qualche problema etico”. Concludono rivolgendosi ai pianezzesi: “D’ora in poi potrete tranquillamente rivolgervi al Comune chiedendo varianti del piano regolatore ‘ad personam’ per scambiarvi edificabilità, come in un gigantesco Monopoli (cedo Vicolo Corto in cambio di un albergo in Parco della Vittoria…). 

C’è un precedente illustre, questa giunta una variante non potrà più negarla a nessuno!”. Il vicesindaco, Virgilio Virano, precisa che si tratta di una possibilità che il piano regolatore (ereditato dalle precedenti giunte) consente “e prevede la possibilità di Pec ad arcipelago (aree anche distanti fra loro vengono a far parte dello stesso piano edificatorio). I privati hanno individuato che c’era la possibilità di incrementare un’attività commerciale esistente che necessitava di un l’Slp (Superfice lorda di pavimento), hanno trovato un privato che ne aveva in più rispetto alle sue esigenze e in sede di consiglio si è approvato lo spostamento di quest’area che non prevede nessun consumo di territorio. Il fatto che il privato fosse un assessore non crea nessun problema. Come è stato affermato dai consiglieri di Pianezza Democratica, non c’è stato nessun illecito”.   

 

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