RIVOLI, IN 600 AL RAVE PARTY: “NON DIAMO FASTIDIO A NESSUNO, NON CI DROGHIAMO”

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di PINO SCARFÒ

RIVOLI – Almeno 600 giovani, provenienti da tutto il territorio italiano, dalla Francia e dall’Olanda, hanno partecipato, questo week end, al Rave Party organizzato da un gruppo di francesi in un capannone industriale abbandonato in via Ferrero. “E’ la prima festa dopo l’estate che viene organizzata all’interno di un capannone, poiché di solito questi raduni vengono fatti all’aperto”; afferma Marco, uno dei giovani coinvolti nella festa. E spiega che i preparativi avvengono parecchio tempo prima dell’evento, perché bisogna trovare la location adeguata all’iniziativa e al numero dei partecipanti. I rave party nascono verso la fine degli anni ’80 per denunciare problemi politici, difficoltà economiche e disagi sociali. Oggi è cambiato il modo di contestare di allora, però una certa forma di protesta è rimasta: “Nei nostri raduni ci si abbandona alla musica per contestare un sistema di potere che tende a condizionare tutto e tutti. Restiamo dentro la fabbrica ad ascoltare la nostra musica e non andiamo fuori a dar fastidio”; prosegue Marco, precisando che “nei nostri raduni non gira droga, come si vuole far credere, semmai può scapparci qualche spinello e chi ci critica forse dovrebbe farsi un giro nelle discoteche o in altri locali pubblici dove, lo spinello, è il minimo che possano trovare, oppure è meglio far finta di niente puntando il dito soltanto contro i nostri raduni? Noi ci incontriamo per ascoltare musica di un certo tipo e per un week end intero cerchiamo di rimanere al di fuori di un certo sistema di potere che porta acqua al proprio mulino, ignorando gli interessi del popolo”. Secondo Marco il Rave party è la controcultura degli ultimi dieci anni che ha avuto un enorme sviluppo e continua ad averlo e coinvolge non solo l’Europa ma anche altri continenti: “E’ una forma di protesta pacifica che coinvolge. Nella musica troviamo il nostro sfogo ed è comunque arte e creatività”; conclude Marco.

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8 COMMENTI

    • Cara Marinella,
      perchè suggerisci a queste persone di andare altrove? Perché ti farebbero un’immenso favore?
      Forse perché la mattina ti devi svegliare? magari per andare al lavoro? lavoro per cosa? probabilmente devi pagare un mutuo alla banca che hai contratto per poterti permettere quella casa in quel paesino? sarei curioso di conoscere le tue motivazioni, perché è facile lanciare la pietra, ma è altrettanto facile nascondere la mano…Smettiamola di criticare tutto e tutti e cominciamo a guardare un po dentro noi stessi. Che magari ti rendi conto che stai vivendo una vita da schiava, lavorando per pagare bollette e cedole e interessi vari, che ti portano via tempo prezioso (8h minimo al giorno non sono affatto poche). E sapere che queste ore della tua vita le spendi per mantenere la nostra classe politica che ingrassa sempre di più ti dovrebbe far riflettere… Sarei contento di parlare con te di questo argomento! Moreno.

      • Dimmi un pò Moreno, visto che ridicolizzavi Marinella e il suo lavoro che le permette di vivere dignitosamente ma che secondo te è una perdita di tempo , visto che non si dovrebbe lavorare: chi paga la connessione internet che hai usato per scrivere il tuo commento ? Di certo qualcuno la deve pur pagare, oppure i vestiti che indossi ogni giorno? Scommetto che li pagano mamma e papino, certo,mica tu: perche lavorare è da persone che non godono la vita, però ti piace avere queste cose pagate dagli altri, hai bisogno di stare sulle spalle do queste persone o sbaglio? Se pensi che lavorare sia sbagliato allora non usufruire dei soldi che guadagnano gli altri, cominciando a stare per strada , vediamo se ti conviene. Coglione , te lo dice uno che si fa le feste

        • Bello, vedi di moderare i termini. Sono più di dieci anni che mi mantengo da solo. E ne ho 26, fatti i tuoi conti. Papino e mammina come dici tu, hanno smesso tempo addietro di sborsare, anzi non lo hanno mai fatto. Al contrario mi hanno insegnato il valore dei soldi. Tant’è che al momento sono in Australia, dall’altra parte del mondo, a imparare cos’è la vita. Ho deciso di uscire da questo modello cristiano democratico di famiglia per bene alla “moglie e buoi dei paesi tuoi” perché sta rovinando il genere umano. Generazioni di ignoranti lavoratori vengono su e non conoscono nulla della vita. Tu che feste ti fai? Cosa fai nella vita? E prima di chiamare coglione qualcuno informati su quello che dici. Te lo dice uno laureato, che parla 3 lingue, e che la connessione a internet se la paga da solo, anzi hai ragione la paga l’ostello dove vivo al momento.

  1. Bravi questi giovini, che si incontrano, comunicano, crescono insieme, sensza bisogno di soldi, macchien di lusso o vestiti di marca. come ai miei tempi! Bravi giovini, fate feste! sorrisi, musica e liberta’! Anche noi nei fienili suonavamo e ballavamo, oh gia’! A vedere la tv sembra che i giovini siano tutti rimbambiti e invece qualcuno ancora con la testa sul collo c’e’! Ciau, Artemio

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