di PINO SCARFÒ
ALPIGNANO – Alle 19,40 di ieri sera, un altro furgone della Croce Rossa è giunto presso l’hotel Parlapà con una decina di profughi all’interno, aggiungendosi ai quaranta già presenti nella struttura. L’accoglienza di cento profughi presso l’hotel Parlapà – anziché 250 – come assicurato dal prefetto ai rappresentanti dei Comuni appartenenti all’area Cissa, nell’incontro del 2 settembre scorso, sono comunque tanti per Cosimo Di Maggio del Movimento 5 Stelle che, pur essendo a favore dell’integrazione, ritiene che i due gruppi già presenti in città sarebbero stati più che sufficienti per un’accoglienza adeguata e ribadisce la sua contrarietà alle politiche adottate dal governo Renzi: “Però meglio 100 che 250, come si è detto finora”; conclude Di Maggio. Anche l’ex sindaco Gianni Da Ronco è a favore di una politica attenta sui profughi, “purché la distribuzione sia adeguata ed equilibrata in tutte le città italiane. Se si parla di un centinaio di profughi in più rispetto ai primi due flussi già presenti in città e una cosa più equilibrata rispetto ai numeri elevati accennati fino ad oggi e, soprattutto, è fondamentale il lavoro attento delle organizzazioni che li gestiscono”. Accennando all’accoglienza del primo gruppo di profughi, giunto nell’estate 2014, afferma che l’organizzazione era già stata predisposta due mesi prima del loro arrivo: “Qui probabilmente si è perso qualche passaggio all’inizio, provocando tutto quello che è successo”.
“La cosa vergognosa è che mentre gli italiani non hanno da mangiare e dormono in macchina, per queste “risorse” si trovano vitto e alloggio senza problemi. Alpignano è ormai invasa da nordafricani che girano senza una meta e senza un lavoro. Ora basta!”; afferma il responsabile provinciale di CasaPound Matteo Rossino, aggiungendo che “se ci sono i fondi, allora aiutiamo le famiglie italiane in difficoltà. Quando tutti gli italiani avranno un tetto sulla testa e un piatto per mangiare, solo allora si potrà pensare di aiutare altre persone”.