ORBASSANO, OFFENDE I VIGILI URBANI SU FACEBOOK: DENUNCIATO

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ORBASSANO – Diffamazione aggravata nei confronti della polizia municipale, denunciato orbassanese.I fatti sono avvenuti agli inizi di settembre: un cittadino ha pubblicato su un noto gruppo cittadino di Facebook alcune foto di rom intenti a portar via degli indumenti da alcuni appositi cassonetti di raccolta, collocati in una via del centro cittadino, evidenziando nelle foto tutti quelli sparsi a terra sul marciapiede.
Un altro cittadino di Orbassano ha quindi scritto un altro post, affermando  che i vigili “si girano dall’altra parte” ed ha pubblicato nella discussione varie frasi, con illazioni e commenti ironici, sempre sui vigili.

Come spesso capita, ne è nata una nutrita discussione, dove molti cittadini si sono lamentati di questi atteggiamenti poco rispettosi dei rom, altri che giustamente invitavano a chiamare le forze dell’ordine subito, oltre che fotografare, oppure a non donare nessun indumento, ecc.

Un concittadino è poi intervenuto pesantemente, attaccando i vigili urbani, inizialmente in modo sarcastico affermando “di non preoccuparsi, tanto abbiamo la polizia municipale, la vera vergogna di Orbassano”. Poi ha aggiunto che i vigili “fanno cassa per pagarsi gli stipendi e quindi non possono guardare gli zingari”, e che “gli stipendi della Polizia Municipale sono soldi buttati nel gabinetto”

L’uomo è stato convocato presso il comando della polizia locale ed informato che sarebbe stato deferito all’autorità Giudiziaria per diffamazione aggravata a mezzo web Facebook.

È stata sottoposta al vaglio dell’autorità giudiziaria anche la posizione degli amministratori del gruppo Facebook in questione, per non aver vigilato sulla condotta e natura diffamatoria della discussione, così come la posizione di coloro che con il tradizionale “mi piace” potrebbero essersi resi correi nel reato.

“A parte l’amarezza per tutti gli sforzi che vengono fatti per cercare di fare il meglio per la città – commenta il comandante Domenico Santarcangelo – oltre agli incresciosi fatti che sono stati doverosamente rimessi al vaglio della Magistratura, ciò che fa riflettere è l’uso distorto di Facebook. Da strumento intelligente di segnalazione quale potrebbe essere, é diventato uno sfogo personale di molti, i quali dietro una tastiera e uno schermo, pensano di poter giudicare, sapere tutto, infangare, diffamare e offendere. Ebbene per tutto c’è un limite e se si va oltre, se ne risponde anche penalmente e civilmente”.

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