ALPIGNANO E LA CHIUSURA DELLA FISCHER, DI MAGGIO ACCUSA LA REGIONE: “I LAVORATORI NON SONO TUTELATI”

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di PINO SCARFÒ

ALPIGNANO – A due giorni dal ballottaggio, giunge la risposta all’interrogazione presentata il 2 maggio scorso alla Commissione Lavoro della Regione Piemonte, dalla portavoce del Movimento 5 Stelle Francesca Frediani, in merito alla chiusura della Dr Fischer e ai circa sessanta lavoratori rimasti senza lavoro. – Ricordiamo che l’azienda ha chiuso i battenti a dicembre dello scorso anno “per riaprire sotto altro nome poche settimane dopo, con una ragione sociale diversa e personaggi che hanno legami con il dr. Fischer, quindi con Philips”; aveva precisato il sindacalista della Cgil Umberto Radin, in una delle nostre interviste -. Di Maggio punta il dito contro la Regione, che a suo avviso ha ignorato le attività dell’azienda “che prima chiude i battenti, licenziando tutti i dipendenti, poi riapre sotto altro nome assumendone una decina con le tutele dimezzate, applicando così le sciagurate norme introdotte dal Jobs Act del governo Renzi”.

Inoltre afferma che in Regione non risulta che al posto della Fischer si sia insediata una nuova realtà produttiva, quindi accusa l’ente di aver preso sotto gamba questa drammatica realtà: “Simili operazioni, sulla pelle dei lavoratori, non dovrebbero essere consentite nel nostro Paese, invece vengono agevolate e addirittura sostenute dalle recenti normative sul lavoro emanate dal governo Renzi”.

Aggiunge che dalla Regione confermano soltanto i pochi assunti a tempo determinato, attraverso le agenzie interinali, e i due dipendenti che hanno avviato un’attività in proprio, “per gli altri nulla. Si delinea il solito quadro drammatico, in cui imprenditori senza scrupoli lasciano a casa decine di lavoratori sfruttando le nuove leggi di Renzi, mentre le Istituzioni rimangono a guardare”. Chiosa ricordando le passerelle politiche preelettorali di certi esponenti del Partito Democratico, che dopo gli slogan pronunciati in campagna nessuno poi muove un dito.

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