GRUGLIASCO: BORSELLINO, MASCIARI E DI MATTEO DIVENTANO CITTADINI ONORARI / SABATO LA CERIMONIA

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​GRUGLIASCO – Il Consiglio Comunale e l’Amministrazione della Città di Grugliasco hanno conferito la cittadinanza onoraria a Salvatore Borsellino, Antonino Di Matteo e Pino Masciari. “Sono tre taliani – affermano il sindaco, Roberto Montà, e la presidente del consiglio comunale, Florinda Maisto – simbolo dell’impegno per la difesa della legalità, valore irrinunciabile per ogni popolo”.
​La cerimonia di consegna delle pergamene ai nuovi cittadini onorari si svolgerà sabato 14 maggio 2016, alle ore 18, nell’aula “Sandro Pertini” del municipio di Grugliasco, in piazza Matteotti 50. Nell’occasione saranno presenti Salvatore Borsellino e Pino Masciari, che racconteranno le loro esperienze. Il magistrato Antonino Di Matteo sarà rappresentato dall’Associazione Agende Rosse di Torino, gruppo Paolo Borsellino.
​“L’iniziativa di attribuire questi riconoscimenti – sottolinea Maisto – è stata promossa all’unanimità da tutti i gruppi politici rappresentati in consiglio comunale, che riconoscono in Antonino Di Matteo, 55 anni, palermitano, pubblico ministero alla Procura della Repubblica di Palermo, un magistrato in prima linea nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata e bersaglio di ripetute minacce mafiose a seguito delle indagini sulle stragi che hanno provocato la morte di Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Saetta e degli agenti addetti alla loro protezione.
​In Pino Masciari, 57 anni, imprenditore edile di Catanzaro, riconosciamo il coraggio di denunciare la criminalità organizzata, le collusioni politiche e le infiltrazioni nelle istituzioni. Masciari rappresenta un esempio – aggiunge Maisto – per i cittadini di ogni territorio, affinchè la cultura della libertà e della giustizia affondi radici sempre più robuste nella società attraverso l’impegno di ciascuno contro la corruzione e l’illegalità.

​Salvatore Borsellino, 74 anni, palermitano, fratello del magistrato Paolo, assassinato nella strage di via d’Amelio il 19 luglio 1992, – conclude Maisto – da tanti anni conduce una preziosissima opera di coinvolgimento dei giovani, nelle scuole e nelle università di tutta Italia, nel contrasto a tutte le forme di criminalità organizzata, per costruire un baluardo civile contro la cultura mafiosa”.

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