RIVOLI – Presi i responsabili della rissa al bar Postavecchia di Rivoli. Il personale della Sezione Investigativa del commissariato distaccato di P.S. Rivoli, ha eseguito questa mattina due ordinanze applicative della misura della custodia cautelare in carcere ed un’ordinanza applicativa della misura dell’obbligo della presentazione alla p.g. emesse dal GIP del Tribunale di Torino, a carico delle persone di seguito indicate per aver partecipato, nella serata del 22 aprile 2016, ad una violenta rissa in prossimità ed all’interno del Bar Posta Vecchia di Rivoli, in corso Susa 133/A.
– GRIMALDI Luca, classe 1985, domiciliato in Rivoli (TO) sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere;
– TESSE RICCARDO, classe 1968, domiciliato in Rivoli (TO), sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere;
– G.S., classe 1981, domiciliato in Rivoli (TO) sottoposta alla misura dell’obbligo di presentazione all’A.G.
Inoltre, il Questore di Torino ha emesso, ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, il provvedimento cautelare di sospensione per sette giorni della licenza, con immediata chiusura al pubblico dei locali del bar in cui si è verificata la rissa, al fine di prevenire il ritrovo di persone potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.
I predetti provvedimenti scaturiscono dalla attività investigativa posta in essere dal personale del Commissariato, in conseguenza del grave evento delittuoso in cui due dei contendenti sopra citati hanno riportato rilevanti lesioni da arma da taglio, ma la predetta rissa, per la sua feroce dinamica, avrebbe potuto comportare conseguenze ancora più gravi per l’incolumità delle persone coinvolte.
Le indagini, supportate anche da attività tecniche, hanno consentito di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti di tutti i predetti indagati.
Oltre ai gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati il G.I.P., sposando in toto la richiesta formulata dal P.M. sulla base di quanto accertato dagli operatori di Polizia, ha evidenziato il sussistere di precise esigenze cautelari inerenti al concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato poiché i componenti delle due famiglie si erano già scontrati pochi giorni prima della rissa ingenerando un intervento del personale dell’Arma dei Carabinieri.
Inoltre, gli indagati hanno dimostrato di non aver nessuna remora a girare armati e ad utilizzare il coltello durante le liti e le colluttazioni in cui sono coinvolti, pertanto è fondato ed attuale il pericolo che si possano verificare eventi delittuosi ancora più gravi di quelli già verificatisi.