di PINO SCARFÒ
In settima è stata inaugurata la nuova mensa scolastica della scuola primaria Nino Costa di Pianezza “con tre ampi locali, ben illuminata e dai colori vivaci”; afferma con soddisfazione il preside dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Tripicchio. Il costo sostenuto per realizzarla è di circa 350mila euro e permetterà agli alunni di consumare il pasto in una struttura di nuova generazione ben coibentata e sostenibile a livello ambientale.
I pasti vengono preparati dalla ditta Euroristorazione di Grugliasco che li distribuisce sia alla Nino Costa
che alla scuola elementare Alessandro Manzoni.
Il prof. Tripicchio è a Pianezza da sette anni e gestisce sette scuole statali con 1.750 alunni circa, tra scuole dell’infanzia, elementari e media inferiore. Complessivamente nell’Istituto lavorano 185 insegnanti e trentacinque tra amministrativi e ausiliari. Ci sono cinquantatré bambini beneficiari della legge 104, distribuiti nelle 77 classi dell’Istituto, e oltre cento bambini con DSA o con esigenze educative speciali.
Il Preside assicura che l’attenzione è massima rispetto alla didattica inclusiva nei confronti di questi bambini, sono seguiti da docenti specializzati, formatori e dagli sportelli di psicologia gestiti da docenti interni e iscritti agli albi professionali. Precisa inoltre che con l’inizio del prossimo anno scolastico dovrebbero aggiungersi altre quattro classi: due per l’infanzia, una per la scuola primaria e un’altra per la scuola secondaria.
Su ‘La Buona Scuola’, la tanto discussa riforma varata dal governo lo scorso anno, il prof. Tripicchio ritiene che il Preside non ha quei poteri di cui si sente tanto parlare e afferma che la dirigenza non è una novità, ma esiste da tanto tempo. A suo avviso, con la riforma varata dal governo Renzi non svanisce la collegialità o la democrazia all’interno della scuola e i livelli decisionali continueranno ad essere gli stessi di sempre: “C’è un collegio docente, un Consiglio di
Istituto, una sede appropriata per la contrattazione sindacale per trattare tante materie, tutte cose che continueranno a rimanere”. L’unica novità che accenna, riguarda l’organo di valutazione dei docenti collegata alla loro premialità. E spiega che il dirigente fa delle scelte in conformità a criteri che vengono forniti da un organismo collegiale composto da tre docenti, due genitori e un membro esterno che viene inviato dal Miur. Minimizza le voci che corrono sulla scelta degli insegnanti che dovrebbe decidere il Preside e chiarisce non c’è
ancora un documento che lo sancisca “e, in ogni caso, anche se quest’aspetto dovesse essere attuato, non credo che possa accadere quanto si paventa da questo punto di vista. I docenti continueranno a essere assegnati sulla base dei criteri che già conosciamo, cioè i concorsi o le graduatorie. Casomai una tale scelta potrebbe verificarsi su progetti specifici che potrebbero investire insegnanti locali, perché non credo per nulla che potrò scegliere l’insegnante di matematica o di
italiano. Il Preside non chiama chi vuole, casomai fa una
comparazione”; chiosa Tripicchio aggiungendo che l’Istituto cresce in positivo.